Missioni Consolata - Ottobre 2019
aereo 4 . All’epoca era una striscia di terra ed erba lunga circa 400 metri e larga 30, con tutt’attorno una fitta foresta. Oggi, essa è lon- tana dalla pista varie decine di me- tri, lasciando spazio a una radura (e ciò - a dire il vero - non è un buon segno dal punto di vista am- bientale). Il piccolo aereo tocca terra con qualche scossone dovuto al ter- reno sconnesso ma senza diffi- coltà. La pista è a circa duecento metri dalle costruzioni della missione, dalla quale qualcuno ci fa cenni di saluto. Uno Yanomami dall’età imprecisabile (ma non giovane) ci viene incontro e saluta padre Cor- rado. Strano - penso tra me e me - che non ci siano più persone. Sa- prò più tardi che, proprio in que- sti giorni, quasi tutti gli Yanomami di Catrimani sono ospiti in altre maloche per una festa. Iniziamo subito a scaricare i nu- merosi bagagli stipati sul velivolo, che si fermerà soltanto poche ore. Nel frattempo, l’anfitrione indigeno è tornato con una car- riola, che però non è utile per tra- sportare le pesanti batterie so- lari. Così, lui ed io assieme, par- lando a gesti e sorrisi, uno da una parte e uno dall’altra, le solle- viamo e le portiamo verso la mis- sione. Per la salute, per l’istruzione Ci sono alcune donne con neonati in braccio e vari bambini, subito at- tratti dallo scatolone con i pulcini, anch’essi atterrati sani e salvi come gli umani. E ci sono due suore della Consolata, che mi accolgono con calore. Sono l’italiana Giovanna Geronimo e Noemi del Valle Mamani, argen- tina di etnia kolla. È invece in tra- sferta la suora che da più tempo vive a Catrimani, la keniana di etnia kikuyu Mary Agnes Njeri Mwangi 5 . La missione è un piccolo complesso composto da casette di legno a un piano, la maggior parte di un color verde foresta che s’intona perfet- tamente con l’ambiente amazzo- nico. Le suore m’invitano a disse- tarmi in quella che ospita la cucina e il refettorio, luogo giusto per scambiare qualche parola. Suor Giovanna, nativa di Martina Franca, è l’ultima arrivata essendo qui dal settembre 2018, ma opera in Brasile da oltre 30 anni. Suor Noemi è a Catrimani dall’agosto del 2009, pur con una pausa di al- cuni anni. «Mi occupo degli inse- gnanti - spiega -. Una sorta di ac- compagnamento pedagogico». L’insegnamento - e questa è una conquista fondamentale - avviene sia nella lingua indigena che in por- toghese. «Il primo anno è in yano- mae , gli altri due in portoghese», precisa la suora. OTTOBRE 2019 MC 53 MC A (continua a pagina 56) • Yanomami | Roraima | Funai | Sinodo panamazzonico •
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