Missioni Consolata - Ottobre 2019

44 MC OTTOBRE2019 D Padre Ramón Lázaro Esnaola. Nato nel 1967 in Spagna, nel 1997 è stato ordinato prete a Zaragoza. Nei primi tre anni di ministero è stato destinato in Spagna all’animazione mis- sionaria e vocazionale, alla formazione di base e alla pastorale con le persone migranti. Nel 2001 ha cominciato la sua Odissea nello spazio - come la chiama lui - ed è arrivato in Costa d’Avorio. Dal 2008 al 2012 è stato inca- ricato della formazione di base nella RD Congo. Poi è tornato in Costa d’Avorio fino a oggi. Quando leggerete queste righe avrà ap- pena cominciato una nuova tappa di vita in Messico ( vedi lettera a pag 7 ). I l missionario d’oggi ha una forte esperienza personale di Dio. Conosce Dio ed è conosciuto da Lui. Ha un rapporto quotidiano con Lui se- condo il momento che sta vivendo. A volte questa relazione sarà più profonda, a volte più su- perficiale, a volte più biblica, a volte secondo il vis- suto. La cosa più importante è la perseveranza in questa relazione. Non abbandonare Dio ma abban- donarsi a Lui per vivere la vera gioia. Sono con- RAMÓN LÁZARO ESNAOLA: COSTA D’AVORIO - MISSIONARIO OGGI È Essere itinerante per il Vangelo sentenza di morte, ha accompagnato tanti all’in- contro con il Padre. Oggi, invece, è il posto dove ri- trovano la loro dignità per poter tornare a casa. La sfida è farli tornare in case nelle quali non si sono mai trovati bene come da noi. La cura dei disabili (bambini, giovani e adulti) è un’altra espressione di questo amore che innalza. Qualche settimana fa è stato consegnato un riconoscimento a un missiona- rio Servo di Maria che 50 anni fa aveva introdotto il braille per l’educazione di coloro che hanno diffi- coltà con la vista ( visullay challenged ). Lui, morto qualche anno fa, mi diceva sempre: «Sono riuscito a fare tanto per i disabili ma non sono riuscito a cambiare il modo nel quale le loro famiglie e la so- cietà li guarda». Per questo i nostri centri sono di- ventati espressione dell’amore del Padre. Ma anche la realtà dei rifugiati è una chiamata a guardare al di là del nostro piccolo mondo nel quale abbiamo la tentazione di rimanere chiusi. Da tanti anni la Caritas Swaziland guida, come soggetto che attualizza gli accordi tra il governo e l’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), il centro di rifugiati nato al tempo della guerra civile in Mozambico. Oggi sono famiglie (marito, moglie e diversi figli) che arrivano dalla regione dei grandi laghi (Rwanda, Burundi, Congo). Attraversano tutto il continente con il sogno di un futuro diverso. In risposta all’appello di papa Francesco, e per iniziativa dei laici della dio- cesi, tutte le parrocchie convergono una volta al- l’anno nella cattedrale per la celebrazione della messa e per portare i loro doni. La missione è tutto questo… cultura dell’incontro, aprire gli occhi, imparare a vedere, amore gratuito e sempre la buona notizia di Gesù che ci dà vita in abbondanza. Luis Ponce de Léon, vescovo

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=