Missioni Consolata - Ottobre 2019
Qui sopra : suor Mary Agnes davanti al cartello della missione del Catrimani, dipinto da padre Giovanni Calleri negli anni ‘60. Sopra : suor Mary Agnes durante un incontro di formazione organizzato con le donne Yanomami nel 2013. D 40 MC OTTOBRE2019 D di creare un clima umano in un contesto difficile di contrapposizioni e pregiudizi tra etnie e individui attraverso iniziative che facciano risplendere la bellezza di ogni persona e di ogni popolo. Tutto questo è annuncio della potenza della grazia di Cristo e della sua opera redentrice. Far apprez- zare ai non cristiani e ai «lontani» l’amore di Cristo e la bellezza della sua famiglia, la Chiesa. Natural- mente, sostenere il cammino dei fedeli cattolici nella ricerca del volto di Dio attraverso i sacra- menti, le celebrazioni liturgiche e l’ascolto della Pa- rola, fa parte dell’impegno di ogni buon parroco e viceparroco. Infatti, è propedeutico alla missione la formazione e accompagnamento di una comunità cristiana bella e forte, un laicato che assuma anch’esso la missione dell’annuncio, per far brillare il volto bello di Cristo in mezzo agli uomini e alle donne di questo pezzettino di mondo. Padre Nicholas Muthoka Quasi il 30% della gente è coinvolta, in un modo o nell’altro nella vita della parrocchia, tra catechesi, carità, liturgia, giovani, il sociale. Cos’è la missione per me in questo contesto dina- mico, bello e complesso? Me lo chiedo spesso. È camminare in mezzo agli uomini e alle donne, raccogliere le lacrime di gioia e di dolore, e deposi- tarle sull’altare di Cristo. È ascoltare le intime spe- ranze dei giovani e la realtà spesso dura degli adulti e cercare di illuminarle con la Parola di Cristo. È accompagnare le ginocchia vacillanti degli anziani, cercando di individuare insieme a loro il senso delle fatiche dei loro giorni e rallegrare la loro solitudine. La missione è aprire la porta a chi bussa in cerca di un «porto sicuro»: il viandante senza casa, il povero senza riscaldamento nei duri inverni, il disperato in cerca di una buona parola. La missione è anche la fatica di tenere insieme un tessuto sociale che rischia di strapparsi, cercando Suor Mary Agnes Njeri Mwangi , è missio naria della Consolata nata in Kenya. È in Roraima dal 2000, da allora presta il suo servizio nella missione del Catrimani. Vedi l’intervista «Attorno al fuoco nella casa comune» in MC 3/2019. MARY AGNES NJERI MWANGI: DAL KENYA A RORAIMA Respiri di cuore missionario A rrivai a Boa Vista, in Roraima, all’estremo Nord del Brasile, nell’anno 2000, anno del giubileo. Mi sentivo una missionaria del terzo millennio, disposta a tutto per esse- rela ad gentes (tra le genti) e tra la gente. Finalmente tutto quello che sognavo quando in Kenya mi ero sentita chiamata a essere missionaria della Consolata, diventava vero. Essere missionaria nel contesto della chiesa locale di Roraima, era una grande sfida. La lotta per i diritti e la vita dei popoli indigeni, per l’omologazione della terra indigena della Raposa Serra do Sol (ottenuta finalmente nel 2005), e l’im- pegno per migliorare i servizi per la salute («per-
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