Missioni Consolata - Ottobre 2019

MISSIONE È GIOIA OTTOBRE2019 MC 37 D A sinistra : esplosione di gioia di un gruppo di giovani al termine di un corso di formazione e animazione a San Pedro, Costa d’Avorio. | Sopra : padre Angelo Casadei sul rio Putumayo nella missione di Solano nel Caquetà, Colombia. D dire che le gioie più belle e spontanee che ho visto nel corso della mia vita sono quelle di persone molto povere che hanno poco a cui aggrapparsi. Ri- cordo anche la gioia genuina di coloro che, anche in mezzo a grandi impegni professionali, hanno sa- puto conservare un cuore credente, generoso e semplice». Qui ognuno è invitato a introdurre le proprie esperienze personali: stupisce sempre ve- dere persone che nelle situazioni più difficili e im- pensabili riescono ad accogliere, affrontare e vivere in profondità quello che sono. Il contrario di questa gioia non è il dolore, ma «una cronica scontentezza», «un’accidia che inaridisce l’anima», un «cuore stanco di lottare» che «non ha più grinta» (n. 277 passim ). Questa tristezza avve- lena la vita di molte persone e soprattutto è agli an- tipodi di quello che Dio desidera per ogni uomo. Aver gustato la vera gioia, che è il contenuto più profondo dell’esperienza di fede, permette di sma- scherare l’insoddisfazione profonda di ogni chiu- sura in se stessi, per quanto sembri a prima vista confortevole. Da questo punto di vista, il messaggio dell’esorta- zione riposa su una verità fondamentale della fede cristiana, spesso ripetuta, ma ancor più spesso in- compresa o presa poco sul serio, quando non addi- rittura temuta per il suo carattere insopprimibil- mente rivoluzionario: Dio vuole la gioia e la felicità dell’uomo, e la vuole per tutti. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui, perché «nessuno è escluso dalla gioia por- tata dal Signore» (n. 3). Ciò richiede effettivamente un atto di fede che sfida tante consuetudini e con- vinzioni profonde, per lo più implicite, in partico- lare nel nostro disincantato mondo postmoderno. Ma senza questa fede, qualunque annuncio evange- lizzatore suonerà falso e mancherà di attrattiva. Per questo Francesco non teme di ricordare che proprio coloro che hanno la missione di evangeliz- zare sono i primi a rischiare di non vivere l’ Evange- lii gaudium . Il capitolo sulle «Tentazioni degli operatori pastorali» (nn. 76-109) è molto concreto nel dare indicazioni in questa direzione, sempre nel registro del sostegno e dell’accompagnamento spi- rituale. Stefano Camerlengo, superiore generale dei missionari della Consolata Condividiamo in queste pagine la gioia della missione attraverso alcune testimonianze di missionari e missio- narie che abbiamo un po’ obbligato a uscire dal loro riserbo. Il missionario non è un supereroe, ma una persona normale che per amore «si mette in movimento, è spinto fuori da se stesso, è attratto e attrae, si dona all’altro e tesse relazioni che generano vita»*. * Citazione dal messaggio di papa Francesco per la Giornata missionaria mondiale e l’ ottobre missio- nario straordinario 2019. Il testo del messaggio si trova più avanti, nelle pagine di Amico .

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