Missioni Consolata - Ottobre 2019

anni ’90, quando l’economia è stata liberalizzata, non ha fatto al- tro che peggiorare questa situa- zione che dura da secoli. La dise- guaglianza è ancora aumentata. Il più recente rapporto dell’Ong Ox- fam racconta che l’1 per cento della popolazione ha in mano il 77,4 per cento della ricchezza na- zionale e che il 60 per cento più povero ne usa il 4,8. Ottocento mi- lioni di indiani sopravvivono con meno di due dollari al giorno. Per mitigare le diseguaglianze più atroci, la Costituzione indiana, al momento dell’indipendenza dal- l’impero inglese nel 1947, pensò di citare direttamente gli adivasi per tutelarli, riservando loro quote nelle assunzioni nella pubblica am- ministrazione. La situazione oggi è peggiorata, nonostante le statisti- che indichino una diminuzione della povertà in termini generali. Una ricerca per i diritti La crescita economica quindi, non ha affatto portato vantaggi a tutti, come affermano i globalisti. Per combattere il modello di sviluppo neoliberista, l’erosione dei diritti legati al lavoro, la discriminazione, la repressione del dissenso, l’inde- bitamento che rende schiavi, l’an- tropologa Alpa Shah ha condotto un approfondito progetto di ri- cerca intitolato: «Dietro il boom indiano, diseguaglianza e povertà nel cuore della crescita econo- mica». Partita da Londra, ha ini- ziato a fare il giro del mondo con conferenze, dibattiti e mostre fo- tografiche coordinate dal film- maker Simon Chambers. Vi lavora con un gruppo di ricercatori della London School of Economics e con il geografo sociale Jens Lerche della School of oriental and african studies . Il finanziamento è del Consiglio europeo della ricerca. «L’obiettivo - racconta Shah nella sua ricerca - è appunto quello di suscitare la massima attenzione sulle condizioni di vita e sfrutta- mento anche in altre parti della terra, sulla necessità di lottare per i diritti di chi lavora, i diritti sulla terra degli adivasi, popolazioni ori- ginarie del subcontinente, colpe- voli solo di abitare da secoli nei territori e tra le foreste su cui hanno messo gli occhi le multina- zionali, interessate ai ricchissimi giacimenti di carbone, ferro e allu- minio e che intendono sfruttare, anche distruggendo l’ambiente, trasferendo gli indigeni, oppure usandoli. Bisogna combattere ogni forma di oppressione e violenza perpetrata nel nome di uno svi- luppo falsato: ognuno ha diritto alla sussistenza. Non importa quanto piccoli possano sembrare su scala globale, gli sforzi che si stanno compiendo in questo senso sono significative testimo- nianze di impegno per un mondo più giusto ed equo». OTTOBRE 2019 MC 17 mento in denaro, pochissimi spic- cioli, è previsto in rari casi. I rischi connessi a questa attività sono molto alti: il ministero parla di 300 morti nel solo 2017, ma gli attivisti umanitari citano cifre ben più ele- vate. Gli intoccabili La vicenda potrebbe sembrare la terribile stortura di un sistema specifico di lavoro, invece non è che una piccola fetta di quello sfruttamento indistinto che colpi- sce due gruppi specifici di per- sone: i «dalit», gli intoccabili, la classe più bassa nel sistema in- diano delle caste, e gli «adivasi», ovvero le popolazioni indigene e quelle tribali, che abitano boschi e zone rurali. Nel complesso si tratta di ben 300 milioni di individui, quasi un quarto della popolazione indiana. Questi uomini e donne sono considerati secondo la reli- gione stessa così sporchi e «inqui- nanti» da meritare il nome di «in- toccabili». Sono quasi ridotti alla schiavitù, perché le poche monete con le quali sono pagati, senza contratti, sia quando lavorano nei campi, sia in miniera, non bastano a restituire i prestiti che spesso si trovano a dover chiedere ai loro datori di lavoro per sostenere le spese necessarie in famiglia per matrimoni, parti, funerali e cure sanitarie. L’incredibile boom eco- nomico che l’India ha vissuto dagli MC A • Intoccabili | Sfruttamento | Semi schiavitù • In queste pagine: alcuni tra i lavori più umili. A sinistra : braccianti nelle risaie alle pen- dici dei monti Ghati occidentali. Qui : maniscalchi alla periferia di Hassam, nel Sud dello stato del Karnataka. #

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