Missioni Consolata - Ottobre 2019

OTTOBRE 2019 MC 13 non aveva neanche trent’anni. Io non lo conoscevo bene ma era di Mountain View. Era un soldato come me e i miei amici. L’hanno trovato morto stecchito con una pallottola alla tempia in riva al mare. L’hanno giustiziato, capito? Chissà in che giro era finito. So che il suo General ha sguinzagliato i suoi per capire cosa sia accaduto». Roger indica cautamente il Gene- Festa di... funerale Di sottofondo, come a ogni ora del giorno e della notte, si sentono degli spari. Mentre mi chiedo dalla mano di chi provengano, suona il campanello. È Roger. «Rapido! Ti porto a un nine night qui vicino». Senza neanche sapere di cosa stia parlando, salto sull’attenti. Finora le sue proposte non sono mai state deludenti. In pochi minuti arriviamo nel cor- tile di una coloratissima villetta. C’è un baccano infernale e a fatica riusciamo a comunicare. Urla, schiamazzi, ubriachi, grigliate con bistecche di maiale e cosce di pollo, tavolini pieghevoli su cui si gioca a domino. È stato allestito anche un sound system , un im- pianto formato da più casse, che emette a tutto volume. Partono le danze. Siamo a un nine night , una veglia funebre. In Giamaica, come in molti altri paesi dei Caraibi, il morto viene celebrato con una fe- sta sfrenata che parte la sera e ter- mina alle prime luci dell’alba. Può durare anche più giorni, fino a nove, a seconda della disponibilità economica della famiglia del de- funto. «Si chiamava Paul - dice Roger - e MC A ral di Paul, un energumeno sulla cinquantina. Circondato da sei uo- mini con armi a vista, sta abbrac- ciando la madre del morto. «Non fissarlo, qui basta uno sguardo di troppo per finire nei guai». La nottata prosegue tra fiumi di birra calda, rum di pessima qua- lità, spinelli e cocaina. Tra qualche ora si terrà il funerale di Paul. Il General fa cenno al dj di fermare la musica per pronunciare un brevissimo discorso: «Noi tutti abbiamo perso un fratello. Era poco più di un ragazzo, una per- sona per bene che amava la sua famiglia. Mountain View non lo di- menticherà. Paul avrà la sua ven- detta». Il nine night finisce con una promessa di sangue e spari di accompagnamento. Gli squatter di Harbour View Il pomeriggio successivo vengo svegliato da un ragazzino. È stato Roger a mandarlo con un messag- gio: «Fatti trovare pronto. Tra poco andiamo dai miei amici di Harbour View». Giungiamo a de- stinazione solo al tramonto. Fino a non molti anni fa Harbour View era un bel quartiere residenziale all’estremità sudorientale di King- ston. Ville a schiera sul mare abi- tate dalla borghesia della capitale. Poi, nel 2012, l’uragano Sandy ne rase al suolo un gran numero e danneggiò gravemente le poche rimaste in piedi. Poco dopo il pas-

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