Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2019
AGOSTO-SETTEMBRE2019 MC 77 # Giuseppe Allamano con le prime suore della Consolata nella villetta di Rivoli (To). del realismo e della saggezza dell’Allamano. A sr. Veronica, che era andata a salutarlo prima di partire, diede qualche suggerimento dettato dall’esperienza: «Ebbene vai in Africa, cerca di mettere in pratica tutto ciò che hai imparato qui, però non meravigliarti se ve- drai magari cose che ti sembreranno non conformi a ciò che ti fu insegnato. Aspetta a fare un giudizio anche un anno e più se ne- cessario, perché è molto facile sbagliarsi in ambienti diversi da come siamo vissuti. Cerca di vedere sempre tutto il buono nelle tue consorelle e lascia correre cose che tu non faresti. Non farlo tu se al tuo giusto modo di sentire ripugna, però non disprez- zare chi le fa, perché può essere che, ca- pendo meglio e la gente e le condizioni del- l’Africa, tu stessa arriverai ad agire come loro». Sr. Ambrosina, da tempo indisposta mentre era in Kenya, ricevette questo messaggio dal- l’Allamano: «Ti raccomando di avvalorare la tua infermità con lo spirito di fede; santifica queste tue sofferenze con una serena rasse- gnazione alla S. Volontà di Dio. Per tuo conforto, sappi che l’apostolato più fecondo è quello che si fa sulla croce. È con la croce che Gesù Redentore ha salvato il mondo… Se il Signore ti volesse de- boluccia per tutta la vita, ringrazialo come se ti avesse concesso la più robusta salute. Ricordati, il Signore si serve anche delle mis- sionarie di mezza sa- lute, ma mai di quelle di mezza volontà… ri- cordalo. Coraggio, stammi allegra, ti bene- dico di cuore». E a tutte le missionarie, soprattutto quando dava gli ultimi avvertimenti prima della loro partenza, faceva una raccomandazione che gli stava molto a cuore, la finezza del tratto: «Non crediate, che perché sono africani li possiate trattare comunque, sono più fini di noi. Quindi vanno trattati con molta finezza». Termino con un episodio che dimostra come l’Allamano volesse missionarie capaci di as- sumersi la propria responsabilità, donne forti, capaci di guidarsi, senza dipendere sempre da altri. A sr. Veronica ancora in for- mazione, che incontrò per le scale: «Come va? Stai bene?». La giovane rispose di sì, ma che sentiva una pena, perché non aveva mai nulla da dire ai superiori e temeva di non po- tere continuare. Mettendole una mano sul capo, cosa che faceva molto raramente, le disse: «Ebbene, si vede che il Signore vuole che tu cammini coi tuoi piedi, e quando avrai bisogno ci penserà lui a farti chiedere consi- glio. Intanto va avanti per conto tuo nel nome del Signore, invoca sovente lo Spirito Santo. Sia lui il tuo maestro». P. Francesco Pavese
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