Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2019

4 chiacchiere con « i Perdenti» di Mario Bandera 72 MC AGOSTO-SETTEMBRE2019 José Gervasio Artigas nacque a Montevideo in Uruguay il 19 giugno del 1764, a quel tempo territorio giuridicamente soggetto al Vice Reame spagnolo del Perù, e concluse la sua esistenza terrena a Quinta Ybyray località nei pressi di Asunción del Paraguay, il 23 settem- bre del 1850. Fu un militare rioplatense e uno dei più impor- tanti statisti nelle lotte per l’indipendenza dei paesi che si affacciano sul Rio de la Plata. In Uruguay è considerato il padre della patria, così come in Argentina è ricordato con stima e affetto per il contributo dato a quella nazione nella lotta per staccarsi dalla Spagna. I suoi contemporanei lo onorarono con il pre- stigioso appellativo di «Protettore dei popoli li- beri». La sua formazione culturale e spirituale la ri- cevette presso il convento dei francescani di Montevideo. In gioventù fu tra i membri fon- datori del corpo dei Blandengues , milizia ar- mata che aveva il compito di difendere Monte- video. Successivamente, per non essere obbli- gato ad accettare la tutela spagnola sulla sua città, abbandonò con 1.500 famiglie (circa 16 mila persone) il territorio dell’Uruguay rifu- giandosi nel Nord dell’Argentina, realizzando così un esodo impressionate che colpì l’opi- nione pubblica del tempo, sia in America La- tina come in Europa. Nel 1815 riprese la lotta per sottrarre la sua terra ai tentativi di annessione portati avanti questa volta da una coalizione militare tra por- toghesi e brasiliani. Purtroppo, dopo diversi tentativi, i loro sforzi ebbero successo e nel 1820 in una battaglia campale le truppe fedeli ad Artigas vennero sconfitte, e lui, come Co- mandante Generale venne esiliato in Para- guay. Nel 1856 – a titolo postumo – il governo uruguayano lo dichiarò «Fundador de la na- cionalidad uruguaya oriental». 45. Il comandante José Gervasio Artigas Comandante Artigas se non sbaglio la tua fami- glia era una delle più rinomate della città. I tuoi avi furono tra i primi coloni europei a inse- diarsi in forma stabile a Montevideo. Non ti sbagli affatto, la mia gente era emigrata dalla penisola iberica con il proposito di acquistare e colti- vare la terra nel continente americano visto che in Spagna ciò era abbastanza difficile. In Uruguay i miei avi trovarono le condizioni favorevoli per realizzare i loro desideri, ciò che a loro stava a cuore. E con il passare degli anni la tua famiglia andò conquistando rispetto e autorevolezza tra la po- polazione autoctona. Mio padre come colono desideroso di acquisire ter- reni fertili (purtroppo tutti da dissodare, bonificare e coltivare) si mise subito all’opera, coadiuvato in que-

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