Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2019
AGOSTO-SETTEMBRE2019 MC 59 • Rifugiati | Libertà religiosa | Migrazioni | Accoglienza • MC A Fenomeno nuovo Il 2016 è l’anno del picco: ben 870 nuove domande d’asilo di persone cinesi. Il numero non è elevato, ma impressiona se con- frontato a quelli degli anni prece- denti: 355 nel 2015, 85 nel 2014 e mai sopra le 45 prima del 2014. Mentre nel 2017 e nel 2018 sa- ranno rispettivamente 315 e 365. Di questo aumento improvviso si rendono conto alcuni soggetti che operano nell’ambito del di- ritto d’asilo. Tra questi l’associa- zione A buon diritto ( www. abuondiritto.it ) con sede a Roma che, non solo registra l’aumento dei richiedenti asilo cinesi, ma sottolinea la specificità del feno- meno in un rapporto del 2017 in- titolato Manicomio religioso . Di persone provenienti dalla Cina ce ne sono molte in Italia. È una comunità straniera «antica», regi- strata fin da inizio ‘900. Oggi è la terza comunità extra Ue, dopo Marocco (391.388) e Albania (382.829), per numero di per- messi di soggiorno rilasciati: 277mila a fine 2017 (ultimo dato Istat disponibile). I richiedenti asilo cinesi però sono sempre stati pochissimi. «Manicomio religioso» « A buon diritto ha una serie di sportelli legali su Roma. La re- sponsabile dell’area legale aveva iniziato a notare l’aumento del numero di persone di nazionalità cinese che venivano a chiedere consulenza. Parliamo del 2015- 16. Erano soprattutto ragazze che facevano il passa parola e veni- vano a informarsi su che cosa fosse la domanda di protezione internazionale, come potessero farla e quali fossero i loro diritti», ci dice Francesco Portoghese, uno degli estensori del rapporto pub- blicato nel giugno 2017, opera- tore legale che si occupa di diritto d’immigrazione e d’asilo per A buon diritto . «L’arrivo di due donne cinesi nel 2015 è stata un’assoluta novità - è scritto nell’introduzione del re- port -, fino a quel momento per noi l’Asia era rappresentata dai pakistani, dagli afghani e dai ben- galesi. [...] Da subito lo strumento utilizzato fu google traduttore senza il quale sarebbe stato im- possibile anche solo immaginare la loro richiesta. [...] La sorpresa arrivò quando sullo schermo ap- parve in italiano la frase da loro digitata in cinese, che diceva let- teralmente “chiediamo un mani- comio religioso”. [...] probabil- mente la parola era stata tradotta dal cinese in asylum e da qui in italiano in manicomio ». Le due ra- gazze chiedevano protezione in- ternazionale per motivi religiosi. «Con questa sorta di equivoco linguistico abbiamo poi giocato per fare il titolo del report - ag- giunge Portoghese -. Quando chiedevamo quali fossero i motivi della domanda di protezione, loro ci rispondevano sempre “motivi religiosi”». Culti vietati e perseguitati Tutti i casi seguiti dall’associa- zione di Roma riguardano per- sone perseguitate per il loro credo. «Non c’è un riconosci- mento sostanziale della libertà di religione in Cina - continua Fran- cesco Portoghese -. Nonostante nella sua Costituzione sia previ- sta, vi è un articolo del codice pe- nale cinese, il 300, che mette al bando diversi culti ritenuti perico- losi». Quando una persona è indi- ziata di fare parte di un credo reli- gioso vietato «possono scattare anche misure restrittive della li- bertà personale, come ad esem- pio l’arresto, e, nel cento per cento dei casi delle persone che ci hanno raccontato le loro storie, non c’è stata la possibilità per loro di vedere un avvocato, di comparire davanti a un giudice. Venivano prese e portate dentro prigioni o strutture per limitare la loro libertà. Alcune hanno riferito anche di essere state percosse in maniera molto violenta». Portoghese ci racconta che dalle storie riportate dai cinesi richie- denti asilo, emergono due forme di persecuzione subite: «Una fi- sica: la violenza perpetrata da parte delle forze dell’ordine. E una psicologica: perché una volta che il tuo nome si conosce, non puoi più stare tranquillo, sai che in un modo o nell’altro potranno arrivare a te o alla tua famiglia. Ed è anche questo il motivo per cui a volte queste persone tran- ciano di netto i legami famigliari e abbandonano il paese». I «mercati» religiosi in Cina Per capire meglio la questione delle religioni perseguitate in A sinistra : incenso che brucia nel tempio buddista di Jing’an a Shanghai. | A destra : febbraio 2017, L’Aia, Olanda, protesta con- tro la persecuzione in Cina dei praticanti del Falun Gong. # Roel Wijnants_flickr
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