Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2019

AGOSTO-SETTEMBRE2019 MC 55 Ecologia integrale La seconda parte dell’ Instrumentum Laboris tratta i gravi problemi causati dagli attentati alla vita nel terri- torio amazzonico (44). L’Amazzonia è oggetto di con- tesa su più fronti. Uno risponde ai grandi interessi eco- nomici, avidi di petrolio, gas, legno, oro, monocolture agro-industriali, ecc. Un altro è quello di un conserva- torismo ecologico che si preoccupa del bioma ma ignora i popoli amazzonici (45). Per prendersi cura dell’Amazzonia, le comunità abori- gene sono interlocutrici indispensabili, poiché - lo ab- biamo già evidenziato - sono proprio loro che normal- mente si prendono meglio cura dei territori (49). L’ab- battimento massivo degli alberi, la distruzione della fo- resta tropicale per mezzo di incendi boschivi intenzio- nali, l’espansione della frontiera agricola e delle mono- colture sono la causa degli attuali squilibri climatici re- gionali e globali, con grandi siccità e inondazioni sem- pre più frequenti (54). La cultura amazzonica, che integra gli esseri umani alla natura, diventa un punto di riferimento per la co- struzione di un nuovo paradigma di ecologia integrale. La Chiesa dovrebbe assumere nella sua missione la cura della Casa comune con azioni per il rispetto del- l’ambiente, programmi di formazione, denunce dei casi di violazione dei diritti umani e di distruzione estratti- vista (56). La popolazione originaria dell’Amazzonia è stata vit- tima del colonialismo nel passato e di un neocoloniali- smo nel presente. L’imposizione di un modello cultu- rale occidentale ha inculcato un certo disprezzo per il popolo e i costumi del territorio amazzonico, definen- doli addirittura «selvaggi» o «primitivi». Oggi, l’imposi- zione di un modello economico estrattivista occiden- tale colpisce ancora una volta le comunità amazzoni- che invadendo e distruggendo le loro terre, le loro cul- ture, le loro vite (76). L’educazione implica un incontro e uno scambio (93). In Amazzonia, essa non deve significare imporre ai po- poli amazzonici le proprie cosmovisioni: parametri cul- turali, filosofie, teologie, liturgie e costumi estranei (94). La cosmovisione dei popoli indigeni amazzonici è diversa perché comprende la chiamata a liberarsi da una visione frammentata della realtà, incapace di per- cepire le molteplici connessioni, interrelazioni e inter- dipendenze. Da qui deve nascere l’educazione per un’ecologia inte- grale. Per comprendere questa visione, vale la pena di applicare lo stesso principio della salute: l’obiettivo è quello di osservare tutto il corpo e le cause della malat- tia e non solo i sintomi (95). Tale educazione «deve tra- dursi in nuove abitudini» tenendo conto dei valori cul- turali. L’educazione, in una prospettiva ecologica e in chiave amazzonica, promuove il «buon vivere», il «buon convivere» e il «fare bene», che deve essere per- sistente e percepibile per avere un impatto significa- tivo sulla Casa comune (97). Passare dall’educazione ecologica alla conversione eco- logica implica riconoscere la complicità personale e so- ciale nelle strutture di peccato, smascherando le ideo- logie che giustificano uno stile di vita che aggredisce la creazione (101). Chiesa profetica in Amazzonia: sfide e speranze La terza e ultima parte dell’ Instrumentum parla del volto amazzonico della Chiesa, che deve trovare la sua espressione nella pluralità dei suoi popoli, culture ed ecosistemi (107). È una Chiesa che si lascia alle spalle una tradizione coloniale monoculturale, clericale e im- positiva e sa discernere e assumere senza timori le di- verse espressioni culturali dei popoli (110). Costruire una Chiesa dal volto amazzonico significa abbando- nare la tendenza a imporre una cultura estranea all’A- mazzonia che impedisce di comprendere i suoi popoli e di apprezzare le loro cosmovisioni (111). Essere Chiesa in Amazzonia in modo realistico signi- fica porre profeticamente il problema del potere, per- ché in questa regione le persone non hanno la possibi- lità di far valere i loro diritti contro le grandi imprese economiche e le istituzioni politiche. Oggi, mettere in discussione il potere nella difesa del territorio e dei di- ritti umani significa mettere a rischio la propria vita. La Chiesa non può rimanere indifferente a tutto questo (145). Nel lungo percorso per la stesura dell’ Instrumentum Laboris , sono state ascoltate le voci dell’Amazzonia. Voci che chiedono di dare una nuova risposta alle di- verse situazioni e di cercare nuovi cammini che ren- dano possibile un kairós per la Chiesa e per il mondo (147). a cura di PaoloMoiola © Arquivos sa / Relatório Hutukara- sa MC A

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