Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2019

Conservação da Biodiversidade (IcmBio), che dipende dal mini- stero dell’Ambiente. Si tratta di due organizzazioni controverse (soprattutto la Funai), ma qui i loro rappresentanti - tutti giovani - sembrano molto bendisposti e coinvolti. Come gestire la terra indi- gena? Cosa sia il «Piano di gestione terri- toriale e ambientale» viene spie- gato nel materiale conoscitivo di- stribuito al banco dell’organizza- zione: «È un documento che con- tiene le proposte di come gli Yano- mami e gli Ye’kuana debbono prendersi cura della loro terra e di come il governo e le istituzioni partner debbono lavorare per mi- gliorare la protezione territoriale, l’assistenza sanitaria e l’educa- zione, la gestione dei redditi e la valorizzazione delle conoscenze tradizionali». La gestione territoriale e ambien- tale della Terra indigena yanomami è una tematica complessa. In pri- mis, perché riguarda un territorio che si estende su 96.650 chilometri quadrati (più o meno la grandezza del Nord Italia meno l’Emilia) di Amazzonia, uno spazio che genera enormi appetiti tra i non indigeni. Detto questo, la prima impressione sull’assemblea indigena del lago Caracaranã è molto positiva: l’or- ganizzazione è ineccepibile. Un car- tello appeso nel capannone cen- trale riporta l’elenco dei gruppi te- matici: protezione e controllo, go- verno, redditi, conoscenze tradizio- nali, risorse naturali, salute, educa- zione. Ogni gruppo discuterà una serie di proposte sul tema pre- scelto, dovendo rispondere a due domande fondamentali: come at- tuare le varie proposte e con chi, distinguendo tra indigeni e non-in- digeni. Una volta formati, i sette gruppi si distribuiscono negli spazi della struttura: chi attorno a un albero, chi sotto una tettoia. Per agevolare e coordinare le discussioni ci sono dei facilitatori (moderatori), ruolo assunto dai non indigeni. Fratel Carlo Zacquini, dopo aver sa- lutato a destra e a manca, si ag- MC A (continua a pagina 56) A sinistra: Ursula, donna yanomami della comunità di Maturacá. In basso: il cartello indica i sette gruppi di lavoro con le tematiche di competenza e le comunità indigene partecipanti. Qui a destra : una donna yanomami intenta nella lettura delle proposte per il «Piano di gestione territoriale e ambientale». Qui sotto : il profilo di «Camisa», un an- ziano Xiriana (o Ninam do Norte, sotto- gruppo yanomami) proveniente dal villag- gio Sauba, regione di Ericó, presente alla riunione sul lago Caracaranã. # • Sinodo panamazzonico | Roraima | Yanomami | Funai • AGOSTO-SETTEMBRE 2019 MC 53

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