Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2019

AGOSTO-SETTEMBRE2019 MC 45 D D OGGI SCHIAVI Lei continua a essere impegnata su più fronti, in quanto fondatrice e presidente dell’associazione «Slaves no More». Che cosa state facendo? «L’associazione nasce principalmente per aiutare le donne a liberarsi da ogni forma di violenza; in parti- colare si concentra sulle vittime di tratta, costrette a prostituirsi sulle nostre strade. Le attività che porta avanti, grazie al sostegno di tanti che ci aiu- tano e ci supportano, vanno dai rimpatri volontari assistiti in Nigeria alle diverse forme di interventi legati alla formazione e all’informazione sui temi specifici della tratta. L’associazione intrattiene strette relazioni di collaborazione anche con le case di accoglienza delle religiose a Lagos e Benin City (Nigeria)». E nel Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria? «A Ponte Galeria, insieme a un gruppo di suore di molte nazionalità e lingue diverse, siamo presenti tutti i sabati pomeriggio. Cerchiamo di accompa- gnare, con preghiere, feste e canti, le molte donne che, trovate senza documenti, sono costrette a pas- sare molto tempo lì dentro, spesso senza sapere che ne sarà di loro. Ponte Galeria è a tutti gli effetti un luogo di detenzione, con sbarre e cemento, len- zuola di carta, molto freddo e caldo estremo. E an- che tanta solitudine. Qui le donne sono costrette a una condizione di inattività, costantemente sorve- gliate, con una minima possibilità di contatti con l’esterno, sole con le loro paure e i loro traumi, in balìa degli eventi. Noi rappresentiamo l’unico mo- mento, durante la settimana, di ascolto, compren- sione e compassione». Le sembra che in Italia sia cresciuta la consape- volezza circa la tratta degli esseri umani, e la presenza di schiavi e schiave anche nel nostro paese? «La tratta e i fenomeni a essa connessa sono cam- biati e si sono evoluti, così come gli interventi a li- vello legislativo e da parte dell’associazionismo. An- che la consapevolezza è sicuramente cresciuta ma, oggi, mi sembra che ci sia una battuta d’arresto. Vi- viamo in una società consumistica dove i valori sono il denaro, il prestigio, l’esteriorità e l’appa- renza; dove tutto può essere venduto e acquistato; dove l’essenziale è pensare a se stessi; dove ci viene istillata la paura del diverso; dove l’odio viene urlato e propagandato. Anche le nuove leggi sono lo specchio di un pensiero e di un modo di fare che tende alla divisione, all’odio e alla prevaricazione. Tutto questo non va certamente nella direzione dell’unione, della fratellanza, dell’aiuto e della com- prensione». A.P. Qui : suor Eugenia Bonetti incontra papa Francesco a Santa Marta e gli consegna un opu- scolo sull’impegno delle suore al Cpr di Ponte Galeria. A sinistra : suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata. D © Osservatore Romano

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