Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2019
40 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2019 D D Il lavoro delle Caritas in Italia UNA RETE CAPILLARE SUL TERRITORIO S ono una sessantina le Caritas che in Italia si occupano di tratta, con servizi e attività più o meno ampi e organizzati. Molte di più sono quelle che in modo spontaneo e non strutturato intercettano - in particolare attraverso i centri di ascolto o i dormitori - le vittime di tratta o presunte tali e le orientano verso servizi o realtà più specifiche. È quanto emerge da un report di monitoraggio realizzato da Caritas italiana per avere una mappatura più aggiornata e articolata del lavoro delle Caritas in questo ambito. Ne emerge un quadro variegato di impegno e diffi- coltà su molti fronti. Qualche dato: le Caritas in Italia gestiscono 18 unità di strada; 31 accoglienze e progetti di inte- grazione; 24 realtà con attività di sensibilizza- zione/informazione rivolte al territorio e corsi di formazione; 17 sportelli/ drop in con servizi legali, sanitari, psicologici e così via; una ventina di ini- ziative di sostegno ad altre realtà con aiuti econo- mici o materiali, supporto burocratico o altro. Un impegno consistente, che tuttavia in questi anni si è confrontato e talvolta scontrato con molti ostacoli: la complessità e la fluidità del feno- meno, nonché i recenti provvedimenti legislativi, hanno messo molte Caritas di fronte alla necessità di aggiornarsi costantemente per continuare a dare risposte efficaci nonostante il mutamento delle situazioni. C ome per tutti, infatti, anche le Caritas - che spesso operano in collaborazione con gli Isti- tuti religiosi femminili - hanno dovuto far fronte, da un lato, alla grande urgenza legata alla presenza di numerose donne vittime di tratta o potenziali tali, dall’altro, a un cambiamento del fenomeno che ha richiesto uno sforzo ulteriore di riflessione, formazione e organizzazione. Più in generale, si legge nel report, tra le difficoltà emerge «il problema di una burocrazia molto complessa, il non facile rapporto con le istituzioni e l’enorme complicazione del reperimento dei do- cumenti. Per non parlare dei tempi lunghi del per- corso legale e sociale, difficili da gestire all’interno di una struttura protetta». Tra gli auspici condivisi, quello che maggiormente emerge è l’importanza di consolidare il lavoro in rete: tra le diverse Caritas, ma anche con altri enti pubblici e privati. Perché insieme si è più forti, an- che nel contrasto alla tratta e nel difficile e com- plesso compito di proteggere e integrare le vit- time nella nostra società. A.P.
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