Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2019

AGOSTO-SETTEMBRE2019 MC 37 D da come si realizzava nei secoli passati il traffico de- gli schiavi africani verso le Americhe. Ovvero attra- verso tre passaggi: quello del reclutamento , quello del trasferimento e quello del grave sfrutta- mento . Il «Protocollo delle Nazioni unite sulla pre- venzione, soppressione e persecuzione del traffico di esseri umani, in particolar modo donne e bam- bini», conosciuto come Protocollo di Palermo, messo a punto nel 2000 ed entrato in vigore nel di- cembre del 2003 - definisce i termini e la comples- sità di questo fenomeno (cfr. box pag. 39). Nel mondo: chi sono Secondo l’Ufficio Onu contro la droga e il crimine (Unodc), circa 40 milioni di persone nel mondo sono vittime di tratta, prevalentemente a scopo di sfruttamento sessuale (59%) e lavoro forzato (34%), ma anche per altre finalità: espianto di organi, ac- cattonaggio forzato, servitù domestica, matrimoni forzati (12 milioni di bambine ogni anno), recluta- mento di bambini soldato o per gruppi terroristici, adozioni illegali e gravidanze surrogate commer- ciali. Nel presentare il rapporto globale di Unodc, lo scorso 7 gennaio, il direttore esecutivo, Yury Fedo- tov, ha sottolineato due trend inquietanti emersi dalle informazioni raccolte in 142 paesi e special- mente nelle zone di conflitto: «Bambini soldato, la- voro forzato e schiavitù sessuale - la tratta di esseri umani ha assunto dimensioni orribili da quando gruppi armati e terroristi la utilizzano per diffon- dere paura e ottenere vittime da offrire come incen- tivi per reclutare nuovi combattenti», ha affermato. «Questo rapporto mostra che dobbiamo intensifi- care l’assistenza tecnica, rafforzare la coopera- zione, sostenere tutti i paesi per proteggere le vit- time e assicurare i criminali alla giustizia e raggiun- gere gli obiettivi di sviluppo sostenibile». Purtroppo, anche il paradigma delle cosiddette «quattro P» - prevenzione, protezione, persecuzione e partenariato -, condiviso a livello internazionale per la prevenzione del fenomeno, la protezione delle vit- time, il perseguimento giudiziario dei criminali e la promozione di un lavoro più coordinato e in rete tra stati, ma anche tra pubblico e privato, viene disat- teso a più livelli. La dimostrazione è che il fenomeno non solo continua a crescere, ma si aggrava, coin- volgendo, ad esempio, un numero sempre maggiore di minorenni. È questo l’altro elemento inquietante che emerge dall’ultimo rapporto di Unodc: un terzo delle vittime del traffico di esseri umani è costituito da bambini, il 5% in più rispetto al periodo com- preso tra il 2007 e il 2010. Le bambine rappresen- tano più dei due terzi dei minori coinvolti (il 23% del totale) e il loro numero è in crescita: con le donne rappresentano il 72% delle vittime. Negli ultimi trent’anni, circa 30 milioni di bambini sono stati co- involti nella tratta; molti di più, circa 152 milioni - secondo l’Organizzazione internazionale per il la- voro (Ilo) - sono schiavi nei loro stessi paesi di ori- gine. Non sono, dunque, «tecnicamente» vittime di tratta, ma sono comunque costretti a lavorare in A sinistra : un operatore del Naptip, agenzia governativa anti tratta nigeriana, mostra un manifesto di sensibilizzazione, a Lagos. Sopra : una venditrice di trecce in un mercato di Benin City, Nigeria. D OGGI SCHIAVI

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