Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2019
Una Chiesa in uscita COSÌ STA SCRITTO - Atti degli Apostoli di Angelo Fracchia, biblista 7. Gioie e fatiche di camminare insieme A ll’inizio del capitolo sesto degli Atti degli Apostoli la chiesa sembra stabilizzata: ha subito alcune persecuzioni, che però non l’hanno sconvolta troppo; ha già una sua struttura interna, molto minimale, con l’abitudine di mettere in comune i beni perché i poveri pos- sano essere sostenuti. E il numero dei discepoli continua ad aumentare. Sorge però un problema, apparentemente secondario, che invece è serio e, soprattutto, è sintomo di una realtà molto più complicata di quanto non ci verrebbe da immagi- nare: «Gli ellenisti mormorarono contro gli ebrei perché nella distribuzione quotidiana venivano tra- scurate le loro vedove» (At 6,1). Luca vuole presentare la comunità ideale senza però nascondere le tensioni interne e i problemi reali che continueranno a riproporsi nella chiesa di tutti i tempi: ecco, dunque, che ci lascia degli indizi per capire che anche la prima chiesa, pur idealiz- zata, non presenta solo rose e fiori. Ebrei ellenisti a Gerusalemme Luca può dare per scontato che i suoi contempora- nei conoscano abbastanza bene una realtà che per noi è invece lontana e difficile da immaginare. L’impero romano, nella sua espansione, porta una riduzione delle autonomie e una tassazione più ri- gorosa, ma porta anche una legge prevedibile e af- fidabile che, pur non uguale per tutti, concede ad- dirittura a dei provinciali di denunciare il proprio procuratore romano, se disonesto, con una certa speranza di vincere la causa. Il tutto sostenuto da ordine pubblico e strade che fanno crescere la ric- chezza, soprattutto per i commercianti. Un discreto numero di ebrei, con conoscenze e ag- ganci in tutto il Mediterraneo, approfitta di questa opportunità. Diventano relativamente numerose le famiglie ebree i cui i figli (principalmente maschi, ma non solo) si dedicano al commercio a tempo pieno. Spesso questi decidono di sposarsi solo avanti nella vita, dopo aver raggiunto una certa solidità econo- mica e, di solito, con mogli molto più giovani di loro. Tra questi non pochi, più avanti ancora nel- l’età, lasciano la gestione degli affari ai figli più grandi e si ritirano con mogli e figli più piccoli a re- cuperare ciò che fino ad allora hanno dovuto trala- sciare: per alcuni è il lusso, ma per altri, persino più numerosi, è la dimensione spirituale. E deve essere 32 MC AGOSTO-SETTEMBRE2019 attraente, per un ebreo del I secolo d.C., in una si- tuazione di serenità economica e politica, ritirarsi a Gerusalemme, nella città santa, accanto al tempio, per essere sepolto subito fuori dalla città, così da essere tra i primi a risorgere all’arrivo del messia. Non è un caso che in quel tempo i prezzi dei sepol- cri intorno a Gerusalemme spiccano il volo: la re- gione, di suo, non è ricca, ma chi arriva da fuori è pieno di soldi che lì rendono ancora di più e che vengono facilmente investiti in case e sepolcri. Ai contemporanei degli evangelisti non sfugge che es- sere posti, come Gesù, in un sepolcro appena sca- vato, mai usato, subito fuori dalle mura della città, è un evento da privilegiatissimi: Gesù muore da scarto umano e viene sepolto da re. Possiamo solo immaginare come venga vissuta questa «invasione» di persone che condividono, sì, la religione, ma che sono ricche, forestiere e si sen- © AfMC / Benedetto Bellesi - Gerusalemme, pinnacolo del Tempio
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=