Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2019

TEMPO RENDIMENTO BTP BUND SPREAD siano interessati a trattenerli, ma per guadagnare sulle variazioni del loro prezzo. Un po’ come fa lo spe- culatore di case: non compra abi- tazioni perché sia senza alloggio, ma perché spera di poterci guada- gnare rivendendole qualche tempo dopo a un prezzo più alto. Valore nominale e valore reale Il fatto che sul mercato secondario i titoli di stato possano cambiare di prezzo ci costringe a segnalare che il valore dei titoli può essere espresso sotto due forme. Da una parte il valore nominale che è quello scritto sul titolo e che corri- sponde all’importo che lo stato re- stituirà alla scadenza. Dall’altra il valore reale che corrisponde al prezzo di scambio in vigore sul mercato. Prezzo determinato dalle dinamiche della domanda e del- l’offerta: alto se il titolo è molto ri- chiesto, basso se poco desiderato. A quanto ammonti il numero di ti- toli di stato scambiati quotidiana- mente forse nessuno lo sa, ma tutti concordano che si tratta di una cifra elevata. Per questo si sono sviluppati degli indicatori per fare capire a colpo d’occhio come si muovono sul mercato i prezzi dei titoli di stato di ogni singola na- zione. Lo spread e lo stato Uno di questi è lo spread che, a onor del vero, è piuttosto cervello- tico perché riflette la mentalità dell’investitore tutta concentrata sul guadagno. Cominciamo col dire che «spread» è una parola in- glese che significa divario, diffe- renziale, discrepanza. In effetti lo spread è il frutto di un confronto: indica la differenza di guadagno che si ottiene investendo sul titolo maggiormente richiesto, general- mente il Bund tedesco, e su quello del paese preso in considerazione. Si misura in punti base dove un punto corrisponde allo 0,01 di ren- dimento. Per cui se l’investimento nel Btp italiano a 10 anni rende il 3% e quello nel Bund tedesco nire per sé o per conto di terzi. All’aprile 2019 erano meno di venti e comprendevano UniCredit, Monte dei Paschi, Deutsche Bank, Barclays Bank, Goldman Sachs. Questo primo livello di vendita, che vede come protagonista lo stato alla ricerca di prestiti, è defi- nito mercato primario. Ma ac- canto ad esso si è sviluppato an- che un altro circuito di compra vendita che è stato definito mer- cato secondario dei titoli. Per ca- pirlo bisogna abbandonare certi stereotipi che abbiamo rispetto alla macchina dei crediti. Nel no- stro immaginario chi ha prestato dei soldi non ha altro modo per riaverli se non aspettando che il debitore li restituisca alle sca- denze prefissate. Entrano gli speculatori Nel mondo reale le cose non fun- zionano così: le somme date in prestito si possono recuperare anzi tempo cercando altri soggetti disposti a diventare creditori al posto proprio. Nel caso dei titoli di stato l’opera- zione avviene tramite la vendita dei titoli posseduti. Con questo passaggio di proprietà il creditore dello stato cambia, ma a quest’ul- timo importa poco perché le con- dizioni di rimborso rimangono quelle pattuite in partenza. Del re- sto lo stato sa che prima di arri- vare a scadenza, i suoi titoli pos- sono cambiare di mano infinite volte perché attorno a essi ruo- tano gli speculatori. Soggetti, cioè, che comprano titoli non perché E la chiamano economia 30 MC AGOSTO-SETTEMBRE2019 ai prestiti bancari, se non dispon- gono di sovranità monetaria. Per lasciare traccia dei prestiti ri- cevuti, i governi rilasciano dei cer- tificati, titoli su cui sta scritto l’im- porto da restituire, la data di sca- denza, l’interesse riconosciuto. Si tratta dei famosi titoli del debito pubblico che a seconda delle loro caratteristiche assumono nomi di- versi. Nel caso italiano il ventaglio comprende i Buoni ordinari del te- soro (Bot), i Buoni del tesoro po- liennali (Btp), i Certificati di cre- dito del tesoro (Cct) e altre varietà ancora. La parola «tesoro» ricorre costantemente perché l’organi- smo governativo addetto al repe- rimento dei prestiti è il ministero del Tesoro che oggi si chiama mi- nistero dell’Economia e delle Fi- nanze. Dal momento che i certificati hanno assunto il ruolo di controfi- gure dei prestiti, hanno finito per prendersi tutta la scena ed ormai è solo di loro che si parla in tutte le operazioni che chiamano in causa i prestiti richiesti e/o ottenuti dai governi. Ad esempio, le operazioni attivate per chiedere prestiti, sono state battezzate «operazioni di collocamento dei titoli» che in Ita- lia avvengono tramite apposite aste. Di fatto succede che lo stato annuncia di essere alla ricerca di una certa quantità di prestiti e che prediligerà i soggetti che richie- dono i tassi di interesse più bassi. Va precisato, tuttavia, che le aste non sono aperte a tutti, ma a po- chi soggetti, così detti specialisti in titoli di stato, che possono interve- A lato : grafico esemplificativo dello spread tra titoli italiani e tedeschi. In basso : opera- tore alla borsa di Francoforte. #

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