Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2019
MC R Cristiani, adulti, anziani e bambini, lavorano nelle fornaci di mattoni. # tore redditizio soltanto per i pro- prietari delle fabbriche. Tra i lavoratori, un alto numero di cristiani finisce in trappola, so- prattutto a causa della discrimi- nazione incontrata in ambito la- vorativo. Catene da spezzare Abbiamo visitato una fabbrica di mattoni che si trova nella perife- ria di Lahore. La zona è quella di Karoul, nell’area Nord della città. Il viaggio in macchina è stato di circa un’ora, eppure sembra di essere tornati indietro di almeno un paio di secoli. mentre ci mostra come realizza i pezzi disponendo il fango in una forma rettangolare adagiata su di una tavoletta che imprime su ogni mattone il logo della fab- brica. Gli operai guadagnano una rupia per mattone e sono quindi neces- sari 160 mattoni perfettamente integri, per riuscire a guadagnare un solo euro. Inoltre se qualche pezzo si rompe o è imperfetto non viene conteggiato. I mattoni sono composti semplicemente da acqua e terra e disposti in lunghe file ad asciugare al sole prima di essere trasportate al forno. Du- rante l’inverno la pioggia scioglie tutti i mattoni, vanificando intere giornate di lavoro. Assieme ad Asif lavorano anche la moglie Reema e Yousaf, 13 anni, il primo dei quattro figli della cop- pia. Molte famiglie, per riuscire a guadagnare un po’ di più, arruo- lano i figli già in tenerissima età. Gli altri tre figli di Asif e Reema, i piccoli Almas, 8 anni, Danish, 5, e Akas, 18 mesi, giocano poco di- stante con le pietre e il fango. Sembra un gioco, ma per loro, come per tanti altri, quel fango molliccio si trasformerà in catene impossibili da spezzare. Marta Petrosillo portavoce di Acs Italia C’è odore di fumo, di immondizia bruciata, e il terreno è un misto di fango e sporcizia. I lavoratori e le loro famiglie vi- vono in piccole stanze senza neanche il tetto, né servizi igie- nici. Molti di loro contraggono malattie, si feriscono gravemente sul lavoro, soffrono di gravi pro- blemi respiratori a causa del fumo della fornace, mentre alcuni perdono addirittura la vita predi- sponendo il forno in cui vengono cotti i mattoni. «In questi mattoni c’è realmente il mio sangue e il mio sudore», ci racconta Asif Masih, 30 anni, • Cristiani perseguitati | Islamismo radicale | Impunità •
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