Missioni Consolata - Luglio 2019
Wttc prevede che nei prossimi dieci anni continuerà a crearne ul- teriori 10 milioni l’anno, fino a un totale di 421 milioni nel 2029. @ I rischi ambientali È chiaro che, con questi numeri, il settore del turismo ha un poten- ziale enorme che può contribuire parecchio a devastare o, vice- versa, a salvaguardare il pianeta a seconda di come viene usato. Uno degli aspetti che desta più preoccupazione rispetto alla so- stenibilità del fenomeno turistico riguarda i danni da esso provocati all’ambiente. Secondo un rap- porto del Wwf che si concentra sul bacino del Mediterraneo, «gli oltre 200 milioni di turisti che lo visitano annualmente generano un aumento del 40% dei rifiuti in mare ogni estate» @ . La mancanza di infrastrutture adeguate e lo sfruttamento mas- siccio del territorio ha costretto nell’aprile del 2018 il governo delle Filippine a chiudere al pub- blico per mesi un’intera isola, la bellissima Boracay @ , ridotta a «una cloaca» dai rifiuti e dagli sca- richi abusivi che rovesciavano il proprio contenuto direttamente in mare, minacciando la barriera corallina. Situazioni simili si sono verificate in Thailandia, dove diporto, mentre uno su dieci ha viaggiato per motivi di lavoro. Sono i cinesi a guidare con ampio margine la classifica delle dieci na- zionalità che nel 2018 hanno speso di più in turismo; ben 277 miliardi di dollari. I secondi classi- ficati, gli statunitensi, hanno speso un po’ più della metà ri- spetto ai cinesi: 144 miliardi. Se- guono poi tedeschi, britannici, francesi, australiani, russi, cana- desi, sudcoreani. Decimi gli ita- liani, con 30 miliardi di dollari. Il World Travel and Tourism Coun- cil (Wttc), forum dell’industria del turismo e dei viaggi, ha quantifi- cato il Pil del settore del turismo, una grandezza che considera non solo il denaro generato dalle im- prese che vendono prodotti e ser- vizi direttamente ai turisti - alber- ghi, agenzie di viaggio, trasporti e souvenir - ma anche gli investi- menti, la spesa pubblica per il tu- rismo, gli effetti sulle filiere con- nesse (cibo, offerta culturale, ec- cetera) e sul reddito di coloro che lavorano direttamente nel turi- smo. Nel 2018 il turismo ha rag- giunto un Pil di settore di 8,8 mila miliardi, pari a un decimo del Pil mondiale, e ha impiegato 319 mi- lioni di persone. Oggi, nel mondo, un posto di lavoro ogni dieci esi- ste perché esiste il turismo e il Maya Bay - spiaggia di una delle isole Phi Phi nota per il film The Beach - rimarrà chiusa fino al 2021 per permettere all’ecosi- stema e in particolare ai coralli di rigenerarsi dopo essere stati messi a dura prova da un’ecces- siva presenza di turisti, che arriva- vano fino a 5.000 al giorno @ . In Europa, fra i casi più discussi di turismo di massa vi è senza dub- bio quello di Venezia, una città che riceve giornalmente un nu- mero di turisti più alto della sua popolazione di 53 mila persone residenti nel centro storico. Se- condo uno studio dell’Università Ca’ Foscari del 2018, Venezia può reggere 52mila turisti al giorno, mentre ad arrivare sono in 77mila @ . Tale flusso di viaggiatori mette a dura prova una città per sua natura fragile e i motivi di maggior preoccupazione riguar- dano la gestione dei rifiuti, l’inqui- namento causato dalle navi da crociera @ , lo spopolamento della città, l’invecchiamento della po- polazione e la conversione in bed & breakfast di molte case del cen- tro. Altra notizia che di recente ha portato l’attenzione sul cosid- detto overtourism riguarda il nu- mero di escursionisti morti sull’E- verest e la quantità di rifiuti da loro lasciata. Lo scorso maggio, in una sola settimana sono decedute sette persone per il sovraffolla- mento del sentiero che porta alla cima @ e per l’impreparazione fi- MC R • Turismo sostenibile | Ambiente •
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