Missioni Consolata - Luglio 2019
La coppia iniziò anche a viaggiare per il mondo, a «mischiarsi» tra la folla, a partecipare e condividere con i giapponesi gli eventi e i lutti che puntellarono l’era Heisei ( 平成 cioè «raggiungimento della pace») iniziata con l’ascesa al trono di Akihito nel 1989. Naruhito e Masako, più forti delle maldicenze L’imperatore attuale, Naruhito, non ha solo ereditato i tre tesori sacri che consacrano solenne- mente la figura del tenno, ma ha anche ripercorso, finora in modo sorprendentemente simile, le ge- sta del padre. Ha sposato Masako Owada la quale, forte della sua lau- rea ad Harvard e della perfetta co- noscenza delle lingue inglese, te- desco e francese, era avviata ad una brillante carriera diplomatica. Masako ha resistito alle insistenti avancés di Naruhito fino al 1993. Intelligente, colta ed emancipata avrebbe di certo preferito dedi- carsi al lavoro piuttosto che rin- chiudersi nelle stanze imperiali sot- toponendosi alle continue critiche che le venivano mosse dagli uffici di palazzo e alle tremende pres- sioni per garantire alla famiglia un erede maschio. Un’altra contraddi- zione della politica giapponese: no- nostante Amaterasu fosse una dea femminile, solo otto donne hanno ricoperto la carica imperiale (l’ul- tima fu Go-Sakuramachi, che re- gnò dal 1762 al 1771) e dal 1889 la Costituzione Meiji ha escluso che sul «Trono del crisantemo» possa sedere una donna. La coppia, però, è affiatata: Na- ruhito ha più volte rimbrottato la stampa e la stessa Casa imperiale per gli attacchi gratuiti lanciati con- tro la moglie, strali che hanno cau- sato a Masako una profonda de- pressione da cui si è ripresa solo dopo la nascita della loro unica fi- glia. Lo stesso imperatore è inte- ressato più a cose terrene che spi- rituali: appassionato tifoso di base- ball, instancabile camminatore è anche un ambientalista esperto di controllo e di risparmio idrico, gra- zie ad un master conseguito ad Oxford. Come suo padre, ma a dif- ferenza dei suoi predecessori, Na- ruhito ha più volte mostrato em- patia nei confronti dei suoi con- nazionali colpiti da catastrofi na- turali e, assieme alla moglie, si è recato sui luoghi dei disastri per ascoltare le testimonianze delle vittime. Noi lo abbiamo visto, piccolo e impacciato, accogliere le insegne regali il cui possesso caratterizza la linea imperiale e la discen- denza divina. 56 MC LUGLIO 2019 Tra fantasia e realtà Le regalie, infatti, sarebbero appar- tenute nientemeno che alla dea Amaterasu: uno specchio ( Yata no kagami ), simbolo della conoscenza e della verità, una spada ( Kusa- nagi ), simbolo della forza, e un gioiello ( Yasakani no magatama ), simbolo della salute. La loro storia è oscura quanto la sicurezza della loro stessa esistenza, e rappre- senta efficacemente quanto labile sia il confine tra fantasia e realtà nel mondo giapponese, non per nulla patria di Godzilla, dei manga e degli anime. Amaterasu, dea del Sole, offesa dai continui dispetti di gelosia da parte del fratello Su- sano-O, dio delle tempeste, si rin- tanò in una caverna facendo piom- bare l’intero mondo nelle tenebre. Per convincerla ad uscire e ridare la luce, la dea Uzume piazzò uno specchio all’entrata della grotta iniziando una danza che venne ac- colta con clamore dagli altri kami (gli dei della religione shinto ). Ama- terasu si affacciò per vedere cosa accadeva e, vedendo il suo volto ri- flesso nello specchio rimase stu- pita per la propria bellezza (l’u- miltà non è una caratteristica degli dèi). Fu allora che un altro kami la agganciò con un gioiello ricurvo
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