Missioni Consolata - Luglio 2019
sessuale da parte del crimine organizzato e, a volte, anche delle forze di polizia messicana. «L’I- stituto nazionale di migrazione messicano ha commesso numerosi crimini contro la popola- zione migrante - dichiara Carolina Jimenez, vice- direttrice ricerche di Amnesty International Las Americas -. In particolare, la polizia ha spesso estorto denaro ai migranti e ha collaborato con il crimine organizzato nella gestione del traffico e della tratta». Il viaggio attraverso il Messico per i migranti senza documento è una sorta di corsa a ostacoli guidata da uno o più coyotes che, in certi punti del viaggio, dividono il gruppo di migranti in sotto- gruppi, per essere meno visibili alle forze di poli- zia messicana. Molto spesso le reti di coyotes fanno accordi con i cartelli del narcotraffico che gestiscono le rotte migratorie e pagano una sorta di tangente per transitare nei loro territori, come spesso accade nei dipartimenti di Veracruz e di Tamaulipas. In alcuni casi vengono consegnati interi carichi di persone ai narcotrafficanti che li usano per richie- dere il riscatto ai famigliari. Nel 2010 a San Fer- nando di Tamaulipas i narcos Los Zetas uccisero 72 persone i cui corpi furono poi impilati uno sull’altro ed esposti alle intemperie perché i fami- gliari non avevano la possibilità di pagare il ri- scatto. «In Messico abbiamo camminato spesso di notte - racconta Petrona -. Dovevamo vestirci di nero in modo che non ci vedesse la polizia. Abbiamo at- traversato fiumi, camminato tra le sterpi, ci hanno buttato uno sull’altro in camion bestiami. Poi un giorno, attraversando un fiume, una ra- gazza che viaggiava con me è caduta e la corrente l’ha trascinata a valle. Avevamo paura, ma anda- vamo avanti. Dovevamo arrivare negli Stati Uniti». Ultimamente pochi migranti usano il treno per muoversi dal Sud del Messico fino alla frontiera con gli Stati Uniti. Fino a qualche anno fa, il treno denominato La Bestia era il mezzo di trasporto più frequentato. I migranti si sedevano sul tetto del treno fino alla frontiera con gli Stati Uniti. Oggi non è più utilizzato perché è diventato un mezzo troppo pericoloso. Per scoraggiare l’immi- grazione sulle rotte messicane, il governo di Enri- que Peña Nieto aveva deciso di aumentare la velo- cità del treno, rendendo più difficile reggersi. Inol- tre, La Bestia era spesso assaltato da narcos e da- gli agenti dell’Istituto nazionale di migrazione messicano. «I narcos organizzavano i sequestri in maniera ra- pida ed efficiente - commenta il professore e scrit- tore Rodolfo Casillas della facoltà latinoamericana LUGLIO2019 MC 49 D Sopra : la festa dei morti, a Nebaj, Quiché. In Guatelamala questa festa è molto sentita. | A sinistra: Petrona alla tomba di famiglia. D D CAROVANE MIGRANTI
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