Missioni Consolata - Luglio 2019
LUGLIO2019 MC 45 D era stato negato il visto. Non mi ha spiegato nient’altro. Io non capivo perché e dalla dispera- zione ho rotto i fogli e mi sono messa a piangere. A quel punto ho capito che avrei dovuto trovare un altro modo per andare negli Stati Uniti». Secondo i dati del 2017 dell’Organizzazione mon- diale per le Migrazioni (Oim), solo un 21,3% dei guatemaltechi che vive negli Stati Uniti ha viag- giato verso il paese in aereo, con un regolare vi- sto. Tutti gli altri hanno attraversato le frontiere terrestri per entrare in Messico e, in seguito, ne- gli Stati Uniti. Passaporti e visti: asimmetrie Senza visto, a poco vale possedere un passaporto del Guatemala, Honduras, Salvador o Nicaragua, se l’intenzione è viaggiare verso gli Stati Uniti. Le persone centroamericane che intendono muo- versi legalmente verso il Nord devono richiedere un visto direttamente alle ambasciate dei paesi di destinazione, che decidono chi ha accesso ai pro- pri paesi sulla base di alcuni requisiti. Per trans- itare in Messico si può richiedere un permesso direttamente all’ambasciata del paese oppure mostrare alla frontiera un visto statunitense, che è accettato anche in territorio messicano. «Per ottenere un visto regolare per transitare in Messico e Stati Uniti bisogna dimostrare alcuni requisiti economici, tra cui avere un lavoro for- male con uno stipendio regolare e possedere al- cune proprietà come casa, terreni e automobile - ci spiega Ursula Roldàn Andrade, coordinatrice dell’area migrazioni dell’Istituto di ricerca sociale dell’Università Rafael Landívar di Città del Gua- temala -. Per un migrante economico è pratica- mente impossibile avere o provare tali requisiti e, di conseguenza, ottenere un visto. Se non lo ot- tiene, è facile che ricerchi modi alternativi per raggiungere gli Stati Uniti, come affidarsi alle reti di trafficanti, ma in questo caso il viaggio è molto caro e rischioso». Nel mondo contemporaneo, non tutti i passaporti danno ai loro possessori lo stesso potere di circo- lazione. Nel 2019, ad esempio, con un passaporto degli Stati Uniti è possibile viaggiare libera- mente, senza bisogno di visto in 165 paesi, inclusi il Messico e tutti gli stati dell’America Centrale. Al contrario, il movimento dal Sud al Nord è con- trollato dall’obbligo di visto. Anche i passaporti europei hanno un elevato po- tere di circolazione visa free . Secondo i dati del Passport Index 2019 , la classifica annuale dei pas- saporti secondo il loro potere di circolazione senza richiesta di visto, con un passaporto ita- liano è possibile viaggiare in 166 paesi, così come con quello portoghese, irlandese, olandese o sve- dese. Con un passaporto siriano, invece, ci si muove liberamente in 37 paesi e con uno afghano in 30. Molti passaporti dei paesi dell’Africa del Nord e centrale forniscono ai loro possessori una possibilità di viaggio molto limitata. Avere un passaporto dal basso potere di circolazione senza visto non ha un effetto deterrente su chi si sente forzato a migrare, lo obbliga, anzi, ad affidarsi a reti illegali di trafficanti, esponendosi a conse- guenze violente per la propria integrità fisica, psicologica e identitaria. Con un passaporto europeo è possibile viaggiare facilmente anche negli Stati Uniti, usufruendo del Visa Waiver Program con una possibilità di per- manenza di 90 giorni. In poche ore si può otte- nere l’autorizzazione elettronica Esta a un costo di 14 dollari. Chi usufruisce del visto turistico non può lavorare nel paese, tuttavia ha una possibilità maggiore, seppur le procedure siano alquanto complicate, di modificare il proprio status migra- D CAROVANE MIGRANTI In basso : città di Nebaj, Quiché, Guatemala, la piazza centrale. A sinistra : ritratto di Pe- trona. Sullo sfondo un ma- nifesto recita «Siamo tutti cittadini del mondo. Mi- grare è un diritto umano». D
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