Missioni Consolata - Luglio 2019
N EBAJ , PROVINCIA DI Q UICHÉ , G UATEMALA . Era un giorno di primavera in Guatemala. L’aria era calda e il cielo terso, come quasi sempre nei giorni della Semana Santa che precedono Pasqua. Erano settimane che Petrona stava aspettando una risposta. Era emozionata e fiduciosa. Qualche tempo prima, aveva fatto richiesta di un visto per viaggiare regolarmente verso gli Stati Uniti. In quell’occasione, era stata intervistata sulle sue motivazioni da un impiegato dell’amba- sciata statunitense. Alla fine dell’incontro, il fun- zionario le aveva fissato un nuovo appuntamento per ricevere l’esito della sua domanda. Nei progetti di Petrona c’era una vita statuni- tense, di duro lavoro, ma anche di tante soddisfa- zioni. Immaginava una terra nuova, dove poter guadagnare sufficientemente da riuscire, un giorno, a ritornare in Guatemala, costruire una casa per la sua famiglia e aprire una piccola atti- vità commerciale. In più, il suo fidanzato, origina- rio come lei della regione maya ixil nel Guatemala occidentale, era negli Stati Uniti da due anni e lei non vedeva l’ora di raggiungerlo. Il giorno della risposta, Petrona si era svegliata alle 2 del mattino per essere sicura di salire sulla prima corriera e arrivare in tempo al suo appun- tamento all’ambasciata degli Stati Uniti. «Ero piena di speranza - racconta Petrona -. Ma quando l’impiegato mi ha chiamato, mi ha sempli- cemente consegnato dei fogli e mi ha detto che mi D Il potere del passaporto DI S IMONA C ARNINO Molti centroamericani fanno domanda di visto per gli Usa. Ma per i poveri, gli indi- geni, i senza reddito, è praticamente impossibile ottenerlo. E i loro passaporti non sono sufficienti per transitare in Messico, Stati Uniti e Canada. Viaggio in Guatemala, tra i Maya Ixil, per raccontare storie di chi ha tentato di rincorrere il sogno. TESTIMONIANZE DI DONNE MIGRANTI
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