Missioni Consolata - Luglio 2019

Più Amazzonia nella Cnbb Lo scorso maggio la 57.ma assem- blea generale della Conferenza dei vescovi del Brasile (Cnbb) ha rinno- vato i proprio vertici. Il nuovo pre- sidente è domWalmor Oliveira de Azevedo, arcivescovo di Belo Hori- zonte (Minas Gerais). Come se- condo vicepresidente è stato no- minato proprio domMário Antô- nio da Silva. La sua nomina è una scelta signifi- cativa perché dimostra l’atten- zione della Chiesa brasiliana per l’Amazzonia e per quel Sinodo pa- namazzonico, al quale il governo di Brasilia guarda con malcelato so- spetto. Anche per questo, a fine maggio, Bolsonaro e domWalmor si sono incontrati a porte chiuse a Palácio do Planalto , sede della presidenza della Repubblica. Difficile però che meno di un’ora di colloquio sia riu- scita a cancellare mesi di accuse e incomprensioni. Paolo Moiola MC A • Sinodo panamazzonico | Roraima | Venezuela | Bolsonaro • Qui sotto : la cattedrale di Cristo Redentore, a Boa Vista. # I N PRECEDENZA : (1) Suor Mary Agnes (marzo); (2) Davi Kopenawa (aprile); (3) Enock Taurepang (maggio); (4) dom Sergio Castriani (giugno). Le Chiese neopentecostali Come Chiesa cattolica che rap- porti avete con le altre chiese? «L’ecumenismo ci spinge a una re- lazione di prossimità con le altre confessioni. Con momenti celebra- tivi, di studio ed anche opere so- ciali. Mi riferisco alle Chiese bibli- che tradizionali». Però in tutto il Brasile crescono i seguaci delle Chiese neopente- costali. Che tipo di rapporti avete con loro? «La relazione con le Chiese evan- geliche neopentecostali è molto complicata. Sembra che esse ab- biano un progetto religioso-poli- tico. Anzi, più politico che reli- gioso. Dove arrivano, facendo uso della fede e della parola di Dio, fa- cendo leva sulla tematica profe- tica, approfittando della questione del dizimo (il tributo in denaro ver- sato dai fedeli alla propria chiesa, ndr ), ma anche dell’ingenuità della gente, purtroppo portano divi- sioni. Inoltre, disorganizzano le co- munità nella lotta sociale per i di- ritti e per le necessità (di salute, istruzione, abitazione, eccetera). Insomma, queste chiese non lavo- rano per l’armonia». E voi, come lavorate? «Noi sentiamo la necessità di lavo- rare per rinforzare la popolazione, soprattutto quella più fragile». Su Bolsonaro e il suo governo Il 12 ottobre 2018, tra il primo e il secondo turno delle elezioni, lei scrisse una lettera pastorale che parlava di democrazia e dit- tatura e che le attirò addosso molte critiche. «Era una lettera pastorale di rifles- sione e orientamento per votare in maniera etica, cosciente e li- bera, optando per un candidato che favorisse la vita e la democra- zia. Abbiamo ricevuto molte rea- zioni, anche offensive». Alla fine ha vinto Jair Bolso- naro. Monsignore, che dice? «Che il risultato è preoccupante. Ma è certo che noi continueremo nelle nostre battaglie a difesa dei popoli indigeni e dei piccoli conta- dini. Della salute e della casa. Della popolazione che vive nelle perife- rie come di quella che sta nell’in- teriore dello stato. E lavoreremo per la difesa dell’ambiente perché veramente ci sia sostenibilità nella produzione e rispetto del creato».

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