Missioni Consolata - Luglio 2019
ITALIA 18 MC LUGLIO2019 gie. Il nome “Ricostruttori” è nato dall’intento di ricostruire am- bienti come parabola e simbolo della ricostruzione interiore». Questo intenso percorso di condi- visione ha portato, in seguito, alla ricerca di un riconoscimento eccle- siastico. Nel 1988, i «Ricostruttori nella preghiera» sono diventati un’associazione pubblica di fedeli retta dal vescovo di La Spezia; una forma giuridica della chiesa che tiene assieme varie scelte di vita. Attualmente, le sedi dei Ricostrut- tori sono più di 50, sparse in tutta Italia, e sono luoghi di incontro, nei quali la meditazione unisce e accoglie umanità differenti, sim- patizzanti occasionali e frequenta- tori abituali che possono essere di diverse provenienze culturali. Inoltre, si organizzano corsi di me- ditazione, training estivi, confe- renze, concerti, si predispongono ambulatori che fanno un grosso servizio sociale perché, oltre a considerare il malato come un’u- nità di corpo e spirito, hanno prezzi molto bassi, e sono gratuiti per chi non può pagare. I centri di meditazione sono ab- belliti da restauri e opere artisti- che create dagli stessi comunitari e dai volontari, «espressione di potenzialità inaspettate che si esprimono una volta riacquistata la serenità e l’armonia interiore», abbozza con un sorriso Roberto. Chi vive in comunità non conduce una vita religiosa intesa in senso strettamente tradizionale, cioè vissuta solo all’interno della strut- tura. «La nostra forma è mista. Ci sono persone che vivono all’in- terno della comunità che si occu- pano più dell’organizzazione delle attività: laboratori artistici, musi- cali, aikido, riflessologia, e per- sone che invece stanno molto all’esterno, studiano, lavorano, si impegnano in un ambito sociale, come Silvana che da anni lavora al carcere delle Vallette a Torino». I Ricostruttori professi La comunità finora si è sempre sostenuta con le proprie forze, grazie agli stipendi dei membri della comunità e a offerte occa- sionali. Nell’ambito dell’associazione si di- stinguono i professi volontari e i professi comunitari. I primi sono coloro che, in senso strettamente giuridico, sono pubblicamente as- sociati (diversamente dai frequen- tatori) e, dopo un periodo di dieci anni di un percorso all’interno dei Ricostruttori, riconoscendosi in quel carisma, fanno la profes- sione. Cioè, di fronte alla comunità si prendono l’impegno di dedicare il proprio tempo e le proprie ener- gie extra alla causa dei Ricostrut- tori, «è una sorta di promessa che uno fa di fronte allo Spirito Santo». Essi spesso vivono in co- munità. I secondi, invece, sono quelli che hanno accolto le tre promesse monastiche di povertà, castità, obbedienza e conducono una vita religiosa comunitaria. La meditazione Per come è intesa dai Ricostrut- tori, la meditazione si può accom- pagnare a uno stile di vita sobrio e ad alcune scelte finalizzate a prendere consapevolezza del pro- prio corpo, dei propri limiti e delle proprie possibilità. Per esempio dormire a terra, sul duro, lavarsi con l’acqua fredda, effettuare le asana (posture yoga, ndr ) per mantenere desto e ben massaggiato il sistema ghian- dolare, fare un giorno di digiuno al mese, essere vegetariani, evi- tare fumo e alcolici, compiere quattro meditazioni al giorno di mezz’ora ciascuna. Questi non sono aspetti ascetici obbligatori, ma consigli da applicare in libertà di coscienza alla propria vita. Roberto racconta la sua singolare esperienza riguardo la medita- zione: «All’inizio, per me la medi- tazione ha rappresentato una grande novità perché era un’e- sperienza di interiorità, una ri- cerca di contatto con Dio che non passasse solamente attraverso una preghiera vocale. Io ero un semi-lontano, avevo un sacco di dubbi su tutto, ma desideravo credere. La meditazione mi ha permesso di fare un’esperienza non puramente intellettuale». Nel gruppo si riflette molto sulla presa di distanza dai condiziona- A destra: un momento di festa durante un compleanno di padre Cappelletto. Al centro : scultura nella casa di san Venerio, realizzata dai Ricostruttori. Sotto a destra: padre Roberto Rondanina l’attuale responsabile generale dei Ricostruttori nella preghiera. # © Af Ricostruttori nella preghiera
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