Missioni Consolata - Giugno 2019

A BARAGOI PER IL TRIDUO PASQUALE Essere auguri, non fare gli auguri Tornato in Kenya in occasione della settimana santa per partecipare all’assemblea dei missionari subito dopo Pasqua, ho avuto la gioia di un’esperienza bellissima nel Nord del paese, nella diocesi di Maralal, andando a celebrare il triduo pasquale nella prima missione del territorio, Baragoi, fondata nel 1952. KENYA Testo e foto di STEFANO CAMERLENGO MC A sica cadenzata dalla strada piena di pietre e corrugazioni varie. Fi- nalmente alle 16.30 arriviamo alla missione di Baragoi, una delle presenze dell’Imc più antiche. Siamo accolti dalla musica prove- niente dalla chiesa strapiena di gente che innalza canti di gloria al Signore nel ricordo del giorno dell’Eucarestia. Una Messa sem- plice, senza troppe cose, ma sen- tita e partecipata e soprattutto cantata da tutti. Certamente devo riconoscere l’emozione pro- vata all’intenso ricordo dei bei momenti vissuti in brousse con la gente nella foresta del Congo (al- lora Zaire), quando più giovane vivevo in una missione di fron- tiera. Venerdì Santo La giornata nella cittadina inizia con una visita a un panificio, creato dai nostri missionari e affi- Giovedì Santo Il Giovedì Santo insieme a Patrick, l’autista della comunità della casa regionale di Nairobi, iniziamo il viaggio: Nairobi - Baragoi, 640 km. Un viaggio dal sapore antico, di missione vera, con un pezzo della strada asfaltata, opera dei soliti cinesi, un’altra parte in cantiere e l’ultimo tratto ancora da siste- mare. Un viaggio impegnativo. Prima tappa alla missione di Rumuruti e incontro con padre Mino Vaccari, un missionario quasi novantenne che rimane sempre presente nonostante le burrasche della vita. Terminata la colazione e il dialogo con il missionario, via per la strada verso Maralal dove siamo attesi alla casa del vescovo, mons. Virgilio Pante. Con lui con- sumiamo un fraterno pasto e dopo i saluti via di nuovo verso Baragoi, ballando al suon di mu- dato a due giovani intra- prendenti. Una casa dignitosa co- struita per accompa- gnare il progetto. Un pane viene venduto a 25 scellini (circa 25 centesimi al chilo). Non è molto, anzi è quasi niente, ma è prezioso perché qui da tempo non piove, la fame è già presente e la crisi si avvicina. Terminata la visita an- diamo a benedire un grande gruppo di persone, per lo più donne e bambini, che sfidando il calore e il sole proibitivi s’incam- minano verso una collina simbo- lica recitando il Rosario e tornano facendo la Via Crucis, il tutto per- correndo diversi km, precisa- mente 7 di andata e 7 di ritorno, con un clima che definire solo caldo è un gioco, infatti solo ieri c’erano circa 32 gradi all’interno della casa e 43 fuori.

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