Missioni Consolata - Giugno 2019

At 4,9) e poi con il fondamento di quel fatto, ossia l’incontro con Gesù salvatore (At 4,10). I responsa- bili religiosi che avrebbero dovuto aiutare le per- sone a incontrare Dio avevano voluto cancellare Gesù, ma Dio stesso ne ha fatto il fondamento su cui costruire quell’incontro (At 4,10-11). In radice, quei provinciali rozzi e incolti (At 4,13) capiscono di aver incontrato davvero Dio, e di non poter quindi far altro che seguire lui, piuttosto che le parole di uomini (At 4,19-20). Tant’è vero che, di fronte al potere delle autorità religiose e alla loro dissimulazione delle proprie intenzioni autentiche, i due discepoli reagiscono in piena schiettezza e trasparenza, indicando il motivo vero dell’arresto e anche, con decisione e coraggio, di non poter ta- cere. Il Pietro che poco tempo prima aveva negato di conoscere Gesù per paura delle conseguenze (Lc 22,54-62), ora parla senza paura di fronte a chi può farlo giustiziare. Non si tratta della rivolta di «sempliciotti» con- tro i «poteri forti». Più seriamente, è la presa di co- scienza di aver incontrato chi può salvarli, può ren- dere sensata la loro vita; di conseguenza viene la scelta di seguirlo comunque. Non è un caso che un ragionamento simile sarà seguito, poco dopo, da Gamaliele, maestro di san Paolo (At 22,3), impor- tante rabbino che è citato nelle fonti giudaiche come persona di particolare saggezza e intelli- genza. Gamaliele ripercorrerà le vicende di perso- naggi che avevano preteso di interpretare l’inten- zione di Dio nel ribellarsi ai romani. Questi perso- naggi, pur importanti sul momento, erano periti e le loro opere umane erano state cancellate. Se però dovesse mai accadere che sia davvero Dio ad agire nella nuova comunità, sarà inutile persegui- tarla: «Non vi accada di combattere contro Dio!» (At 5,35-39). Non siamo di fronte a un partito. Siamo di fronte a persone che hanno incontrato il Salvatore, e scelgono e si comportano di conseguenza. Per- sone che, liberate dal Signore, diventano corag- giose e autonome. Luca, con l’esempio di Gamaliele, impor- tante membro del sinedrio, ci dice che si può anche essere «dall’altra parte della barricata», ma se si è persone di buon senso e di at- tenzione all’opera di Dio, non ci si tro- verà a contrapporsi a Lui. Angelo Fracchia (5. continua) Una Chiesa in uscita Perseguitati dai «poteri forti»? (At 4) E per la prima volta la neonata chiesa si scontra con la persecuzione. «Irritati per il fatto che inse- gnavano al popolo e annunciavano la risurrezione» (At 4,2), i capi religiosi arrestano Pietro e Giovanni. Peraltro, siccome è già tardi, rimandano al giorno dopo l’interrogatorio, arrogandosi il diritto di trat- tenerli lungo la notte (At 4,3). Il potere contro il quale i discepoli di Gesù si scontrano non si cura delle persone, né di essere trasparente nelle moti- vazioni (a sentire loro, a essere discutibile è l’auto- rità con cui hanno guarito: At 4,7). È interessante notare come le autorità si accor- gano del nuovo movimento non dopo il primo di- scorso di Pietro, non dopo la Pentecoste, ma dopo il primo miracolo, che evitando di beneficare pa- ternalisticamente un mendicante, lo ha tolto in- vece dalla condizione di emarginazione. Sembra quasi che Luca ci voglia suggerire, già duemila anni fa, che finché ci limitiamo a parlare non diamo fastidio a nessuno, ma quando iniziamo ad agire, a cambiare le cose, allora sì che arrivano le critiche e gli ostacoli. Nello stesso tempo, è chiaris- simo che l’agire della chiesa di Pietro scaturiva da convinzioni profonde, che nascevano dall’incontro con Gesù. È perché Pietro ha conosciuto Gesù che può arrivare a pensare, e quindi a dire, ciò che dice, e quindi anche a comportarsi come si comporta. Il comportamento è il frutto che stuzzica interessi e fastidi di chi passa per strada, ma le radici, che non si vedono, sono ciò che rende possibile il frutto. E di fronte alla persecuzione si vedrà quanto davvero le trasformazioni nelle menti e nei cuori di questi galilei siano profonde, quanto il nuovo mo- vimento sia solido. Fin dall’inizio, Luca, mentre parla dell’arresto, dice che cresce il numero dei credenti (At 4,4). Poi, di fronte alla richiesta di cre- denziali («Con quale potere avete fatto questo?»: At 4,7; anche a Gesù avevano chiesto con quale autorità guariva: Mc 11,28-33), rispondono con il dato di fatto (hanno salvato la vita del mendicante: © AfMC / Benedetto Bellesi - Gerusalemme, Porta di Damasco

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