Missioni Consolata - Maggio 2019
D daparco con dei colpi di pistola che gli hanno pro- curato un’invalidità a vita. Secondo gli attivisti, molte vittime della lotta al bracconaggio sono in- nocenti cittadini che vengono utilizzati dalle guar- die per esibire dei risultati visibili. Secondo i dati della Bbc 13 , dal 2009 a oggi sono state circa 65 le persone uccise ai margini del parco. Numerose quelle accusate di crimini contro l’ambiente, arre- state o torturate impunemente. Diritti forestali: sanciti e poi violati La legge indiana sui diritti forestali delle popola- zioni indigene e degli altri abitanti tradizionali della foresta (il Fra, Forest rights act ), emanata nel 2006, riconosce la diversità dell’uso, dell’ac- cesso e delle pratiche di conservazione della foresta e della biodiversità da parte delle popolazioni native, e ga- rantisce alle comunità il diritto alla terra ancestrale. Il Fra riconosce l’ingiustizia so- ciale ed economica in- flitta alle popola- zioni forestali sin dal periodo coloniale, conferendo ampio po- tere di gestione del territorio al gram sabha (il consiglio degli anziani), e aprendo nuovi spazi de- mocratici e meccanismi d’inclusione a favore di un nuovo modello di conservazione. Queste disposizioni legislative che concepiscono la conservazione come basata sulla coesistenza piuttosto che sul conflitto, sono in linea con gli im- pegni internazionali sottoscritti dall’India fir- mando la Convenzione sulla diversità biologica (Cbd). Nella Cbd, infatti, si afferma la necessità di «promuovere la piena ed effettiva partecipazione delle comunità indigene e locali, e anche il loro previo e informato consenso e coinvolgimento nella creazione, espansione e gestione delle aree protette». Le atrocità raccontate sopra allora non violano solo i diritti umani e costituzionali fondamentali, ma anche le stesse disposizioni nazionali e gli im- pegni internazionali in materia di conservazione ambientale presi dal paese. Lo afferma anche il già citato rapporto delle Nazioni unite sui diritti degli indigeni 14 che denuncia: «In India i popoli tribali sono stati sfrattati dalle riserve delle tigri per decenni, spesso senza alcuna forma di ripara- zione. Ciò continua a verificarsi nonostante il Fo- rest rights act del 2006». Interessi ambientali o economici? Nonostante quello che dicono l’Onu e altri osser- vatori internazionali, il governo indiano continua a essere appoggiato da una rete di organizza- zioni protezioniste come il Wwf, la Wcs ( Wildlife conservation society ), l’I- faw ( International fund for TIGRI, UOMINI E RISERVE
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