Missioni Consolata - Maggio 2019

38 MC MAGGIO2019 D persona alla volta, i pescatori vanno in gruppetti di almeno tre persone. Se uno di loro dovesse mo- rire per un attacco, gli altri si assumerebbero l’o- nere di prendersi cura della sua famiglia. L’alternativa di emigrare Mentre le guardie forestali ingrassano con le con- fische di pesce fresco, i piccoli pescatori si indebi- tano per rischiare la vita ogni giorno. Per capire meglio le condizioni di vita dei pesca- tori, ci rechiamo nell’isola Satjelia, una delle più povere e popolose. «Non abbiamo altra scelta, se non quella di morire di fame», commenta Utpal Mishra, un pescatore che ci spiega come le norme vigenti non propongono alcuna alternativa alle co- munità locali, se non quella di emigrare. Utpal Mishra ci racconta che alterna il lavoro di pesca- tore a quello di migrante: «Per sei mesi all’anno vivo a Delhi, per fare il bracciante nell’edilizia. Al- tre volte vado a Mumbai, Bangalore, Calcutta, o Tamil Nadu. Siamo in molti a spostarci, ma la fa- miglia e il legame con la nostra terra non ci per- mettono di abbandonare le acque del fiume». Un altro pescatore sui 50 anni, anche lui da mesi senza licenza in quanto confiscata dalle guardie, ci dice che suo figlio vive lontano, in Italia. Ce lo dice con fierezza. Anche alcuni suoi amici che vi- vono nella Sundarbans del Bangladesh, al di là del confine nazionale, hanno famiglia in Italia. Senza possibilità di sopravvivenza in India, si re- cano in terre lontane: potremmo forse chiamarli rifugiati della conservazione ambientale? Quelli che invece rimangono qui, rischiano ogni giorno sanzioni, estorsioni o abusi da parte del corpo forestale, e a volte la vita, com’è successo il 16 marzo 2017, quando un peschereccio con 28 persone a bordo è stato avvistato dalla forestale e capovolto. Gli uomini, le donne e i bambini, subito soccorsi e trasportati in ospedale, hanno poi do- vuto sostenere i costi per le cure mediche, negate dal dipartimento forestale 4 . Pescatori no, turisti sì Il Sundarbans, ecosistema ricchissimo di biodi- versità, è oggi un territorio a rischio. Le proble- matiche legate al suo degrado non sono certo da attribuirsi solo ai suoi abitanti, ma a decadi di sfruttamento delle risorse. Nonostante questo, i pescatori continuano a essere incriminati per danni contro l’ambiente, mentre il turismo conti- nua a proliferare in maniera incontrollata. Ven- gono proibite le imbarcazioni a remi dei residenti, D

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