Missioni Consolata - Maggio 2019
MAGGIO2019 MC 37 D mere installate nella riserva hanno registrato nell’anno 2016/17 un numero di circa 83 tigri. Questo risultato rispecchia gli sforzi del progetto del governo indiano. Il paese è oggi sede della maggior parte delle tigri nel mondo: 2.226 se- condo la stima ufficiale del 2014. Un aumento del 30 per cento rispetto alle 1.706 del 2010. Il mondo conservazionista esulta a questi nu- meri, mentre le vedove come Aparna Singh, 30 anni e tre figli, dell’isola di Koltali, gemono in si- lenzio e a stento mandano avanti le loro famiglie. Incontriamo Aparna nella nostra seconda visita alle Sundarbans nel marzo 2017. Timida, ci invita a entrare nella sua piccola casa. Appesa alla pa- rete di bambù vi è la foto del marito, Pradhan Singh. Con gli occhi rivolti verso il basso Aparna ricorda il giorno in cui il marito fu catturato dalla tigre: «Erano in tre nella barca. Come ogni giorno, erano andati per la raccolta dei granchi. Da quel giorno Pradhan non è mai ritornato». Il padre di Pradhan, che vive insieme alla nuora, ci spiega che gli attacchi sono aumentati, sia per l’aumento delle tigri che per la necessità dei pe- scatori di spingersi in acque pericolose: «I pesca- tori, per paura dei guardiaparco, si avventurano nelle zone forestali più interne, ed è lì che si tro- vano le tigri». Poiché la tigre attacca sempre una D I PARCHI IN INDIA L’ idea di istituire delle aree protette nasce ne- gli Stati Uniti nel 1872 con la creazione dello Yellowstone nel territorio di Montana e Wyo- ming. In India, i parchi naturali nascono nel 1935, quando viene fondato il primo, l’ Haley national park , oggi conosciuto come il Corbett national park , nello stato di Uttarakhand. Fino al 1970 i parchi istituiti sono cinque. Ma a ini- zio anni ‘70 esplode l’interesse per la protezione ambientale, ed entra in vigore la Wildlife protection act (Wlpa) 1972, una legge molto restrittiva per la gestione e la protezione di flora e fauna. La Wlpa 1972 proibisce la caccia all’interno delle zone pro- tette e stabilisce una serie di reati classificati sotto la fattispecie di crimini ambientali. Da questo momento in poi le restrizioni aumentano e iniziano i conflitti tra le comunità indigene e il corpo forestale. Mezza Italia di aree protette Fino al 2002 le aree protette erano divise in due ca- tegorie: National park (Np), dove non sono per- messe numerose attività umane, e Wildlife sanc- tuary (Wls) dove le attività umane sono maggior- mente tollerate. Con la modifica della Wlpa nel 2002 vengono introdotte due nuove categorie di aree protette: Conservation reserves e Community reserves , aree protette che fungono da zone cusci- netto o connettori e corridoi di migrazione tra par- chi nazionali, riserve naturali e foreste protette. Le aree di conservazione sono quelle disabitate e di proprietà del governo indiano, ma utilizzate per sussistenza da comunità umane, le aree comunita- rie sono quelle nelle quali parte delle terre è di pro- prietà privata. Secondo i dati ufficiali del Gennaio 2019, in India oggi vi sono un totale di 868 aree protette (104 par- chi nazionali, 550 santuari della fauna selvatica, 87 riserve di conservazione, 127 riserve comunitarie), che coprono circa il 5 per cento del territorio in- diano, 165.088 km 2 , equivalente a mezza Italia. Alcuni parchi nazionali e santuari della fauna selva- tica che ospitano una considerevole popolazione di tigri, sono stati definiti Tiger reserves , riserve delle tigri, e godono di uno status speciale e di politiche di maggiori restrizioni. A oggi nel paese le riserve delle tigri sono 51. E.F. TIGRI, UOMINI E RISERVE
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