Missioni Consolata - Marzo 2019
AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT propria vita. Il Kenya è un paese in forte crescita economica e anagrafica. Sono molte le persone che fanno grande fortuna con il commercio, gli investimenti e la corruzione, mentre altri giac- ciono nella povertà, nelle malattie e nell’igno- ranza. La classe media stenta a crescere mentre la forbice tra ricchi e poveri aumenta. La cosa as- surda è che questi ricchi e poveri si trovano spesso negli stessi banchi della chiesa. COMUNITÀ VIVE E ACCOGLIENTI Le comunità qui in Kenya sono spesso osannanti ed esuberanti. La domenica è bella, anzi bellis- sima. Trovi comunità vivaci che celebrano l’euca- restia in modo gioioso e convinto. Non ho le statistiche sotto mano, ma ho l’im- pressione che negli ultimi anni i numeri siano au- mentati. Le chiese sono piene e si sono moltipli- cate le realtà ecclesiali. Ho l’occasione di partecipare alla messa nella parrocchia di Tassia, qui a Nairobi, dove lavo- rano due sacerdoti fidei donum di Torino, don Paolo Burdino e don Daniele Presicce. La parrocchia è inserita in un quartiere davvero povero, popolazione numerosissima, ambiente maleodorante, ma, anche qui, ho incontrato una comunità viva e accogliente. Si celebra la messa senza fretta. Mentre siamo all’altare, don Paolo, che è stato parroco nell’ar- cidiocesi di Torino per molto tempo, mi dice: «Per avere tanta gente così in Italia, bisogna mettere insieme un po’ di parrocchie! Qui ce n’è tutte le domeniche, per tre messe di fila». I due sacerdoti hanno infatti il progetto di allargare la chiesa. CHIESE SEMPRE PIÙ GRANDI A proposito di lavori: un po’ ovunque, qui, le parrocchie sembrano cantieri, stanno facendo opere per allargare le chiese e le strutture par- rocchiali, o per farne di nuove, più grandi e spa- ziose, mentre in Europa non sappiamo che farne. Anzi, delle grandi strutture, si cerca a fatica di disfarsene. Bene, in Africa, in Kenya in particolare, sembra essere un momento di gloria. VOLTI STANCHI E INDURITI Nei villaggi e nelle campagne, la vita pian piano migliora, ma è ancora dura. Lo si capisce dai volti stanchi e induriti di uomini e donne. Sono ancora molte le persone che non hanno acqua potabile e devono fare chilometri per an- dare nei fiumi o scavare buche nella sabbia. Molti i ragazzi che fanno fatica ad andare a scuola, anche se il governo cerca di agevolare il più possibile l’istruzione pubblica. UNA CHIESA CHIAMATA ALLA SANTITÀ La Chiesa del Kenya, e dell’Africa in generale, rappresenta una bella pagina della storia univer- sale dell’evangelizzazione. I missionari hanno se- minato, il numeroso e giovane clero locale, gli istituti di vita consacrata e i laici locali, conti- nuano ad arare, irrigare. Ma, come dice san Paolo, è il Signore che fa crescere. Davvero si prova, da una parte, una bella sensazione a ve- dere la comunità cattolica così piena di vita e propositiva, ma, allo stesso tempo, ci si affida al Signore, perché le sfide e i peccati non mancano e sono anche enormi. Questa Chiesa sarà chiamata a coinvolgersi sem- pre di più nella lotta contro la povertà, la corru- zione e le grandi disuguaglianze che rendono disumana la società. Se vorrà continuare a essere significativa nel lungo corso della storia, ho la sensazione che dovrà produrre santi, ed essere autentica e tra- sparente, cioè, capace di quella santità che inietta nella società i valori eterni del Vangelo. Nicholas Muthoka © Matteo Conti 2011 MARZO 2019 amico 77
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