Missioni Consolata - Marzo 2019
BRASILE Cacciatori e contemplatori Suor Mary, com’è stato passare dal suo Kenya alla terra degli Yanomami? «Arrivare in Amazzonia, nelle terre indigene, per me è stata una no- vità molto grande. Ma ancora più grande è stata la gioia di cono- scere popoli diversi dalla mia realtà. Quando arrivai a Catrimani, mi sembrava di essere in quelle missioni del mio paese nei primi anni del Novecento. Oggi è un gioiello». Molto spesso il primo salto cul- turale che ci si trova ad affron- tare è quello linguistico. Lei ha avuto problemi? «No, perché il mio paese è plurilin- gue. Si parla inglese, kiswahili e poi il kikuyu, la mia lingua. In Kenya e in Italia ho imparato un po’ d’italiano. Quando entrai a Catrimani non parlavo né la lingua portoghese né quella indigena. Nei primi cinque mesi, in attesa di partecipare a un corso di portoghese, cominciai a studiare la lingua locale, lo yano- mae. Dato che spesso è l’unica che viene parlata dagli Yanomami, co- noscerla è essenziale. Si tratta di una lingua orale. Anche se, nel corso degli anni, noi missio- nari abbiamo svolto vari progetti di alfabetizzazione». Suor Mary, volendo dare una sintetica definizione dei popoli indigeni, cosa direbbe? «Che sono popoli amici. Che sanno accogliere. Che c’è tanto da imparare dal modo in cui loro ti ri- cevono». E degli Yanomami? «Anche se non sembra perché sono cacciatori, cioè uomini d’a- zione, gli Yanomami sono persone a cui piace raccontare, ascoltare e contemplare. Noi abbiamo l’abitudine di chie- dere: “Come stai?”. Loro no, per- ché come stai lo vedono. Si tratta di una domanda inutile. Invece, è molto importante chiedere: «Cosa pensi?». È quasi un modo di salu- tare l’altro. E mettersi nella dispo- sizione di ascoltarlo». Maloca, comunità, famiglia Maloca è il termine generico per indicare un’abitazione che ospita più famiglie indigene. Lei come descriverebbe la maloca degli Yanomami? «C’è una ricerca dell’armonia che è difficile da spiegare. Per prima cosa, quando costruiscono la loro casa comune, gli Yanomami hanno sempre un pensiero: dov’è il centro del mondo? L’ar- monia si cerca anche nelle atti- vità esterne alla maloca che T ERMINOLOGIA : • maloca - la casa comune degli indigeni; • sciamano / xapiri-xapuri - intermediario con il mondo degli spiriti; • yakoana - sostanza allucino- gena utilizzata dagli sciamani (xapiri-xapuri); • infanticidio - l’uccisione volontaria del neonato; • endo-cannibalismo / antro- pofagia - forma di cannibali- smo rivolta alle persone del proprio gruppo; • poligamia - matrimonio nel quale un uomo o una donna possono avere più consorti contemporaneamente; • ohi / naiki - fame generica e fame di carne nella lingua yanomae; • manioca - arbusto tropicale che fornisce tuberi radicali ricchi di amido; • garimpos / garimpeiros - miniere illegali e minatori illegali; • mercurio - metallo pesante usato nella purificazione dell’oro e dell’argento; • Funai, Sesai - organizzazioni del governo brasiliano per i diritti indigeni (Funai) e per la salute indigena (Sesai); • Isa - Instituto Socioambien- tal, organizzazione civile brasiliana a difesa dei diritti socioambientali; • Hutukara - la più importante tra le associazioni degli Yanomami; è guidata da Davi Kopenawa. (pa.mo. )
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