Missioni Consolata - Marzo 2019

BEATIFICATI I DICIANNOVE MARTIRI D’ALGERIA L’amicizia che rende santi ALgERiA di MARCO BELLO MC A Nell’Algeria del decennio nero (1991-2002) della guerra civile, 19 religiose e religiosi vengono uccisi. Avevano deciso di rimanere al fianco degli amici algerini, per condividere con loro quel momento buio e animare la chiesa locale. Una presenza discreta ma efficace, nel quotidiano. Abbiamo chiesto al postulatore della causa di beatificazione l’attualità del messaggio dei martiri. © Billal Bensalem /AFP 150mila morti. Tra loro vi sono 19 tra religiose, religiosi, monaci e un vescovo, uccisi tra il ’94 e il ‘96. I più noti sono i sette monaci trap- pisti di Tibhirine, rapiti e poi uccisi in circostanze non ancora total- mente chiarite. Tutti i 19, uomini e donne, pur sa- pendo di rischiare la vita, invece di andarsene, preferiscono rima- nere a fianco degli amici algerini, nel momento più buio della loro storia. Una scelta dunque, di do- nare la propria vita, già nel quoti- diano, di non essere padroni della propria morte, come ricorda Tho- mas Georgeon, postulatore della causa di beatificazione, nel libro N el decennio degli anni ‘90 in Algeria divampa la guerra civile. Gruppi islamisti, tra i quali il più feroce è il Gia (Gruppo isla- mico armato), compiono assalti e attentati a civili inermi, in un paese nel quale l’esercito ha preso il potere. Il conflitto causa

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