Missioni Consolata - Gennaio / Febbraio 2019

66 MC GENNAIO-FEBBRAIO2019 mondo pubblicati nel World Ine- quality Report (Wir) del 2018. Va detto che queste percentuali de- vono essere prese cum grano sa- lis , come gli autori stessi tengono a chiarire, perché i dati affidabili sulla ricchezza nel mondo sono meno disponibili di quelli sul red- dito, altra misura su cui si basa il rapporto. Inoltre, lo scenario è co- struito sui dati dei soli Stati Uniti, Unione europea e Cina. @ Tuttavia, con le dovute cautele, è possibile sostenere che di questo passo - cioè ai tassi di crescita della diseguaglianza attuali - nel 2050 l’1% più ricco della popola- zione mondiale arriverà a posse- dere di più di tutta la classe media mondiale. Per capire meglio riprendiamo la nostra storiella e immaginiamo di moltiplicare tutto per dieci: gli abitanti del pianeta sono mille, non cento, l’uomo con 33 monete diventa 10 uomini con 330 mo- nete, e i 40 (15 + 25) della fascia intermedia con 28 globoni diven- tano 400 con 280 globoni. Oggi, per eguagliare la ricchezza dei 400 uomini della fascia intermedia serve la ricchezza di otto uomini e mezzo dei dieci più ricchi. Cooperando… ovunque, ma con tassi molto dif- ferenti: mentre in Europa la varia- zione è stata di pochi punti per- centuali, in Russia è passata da poco più del 20% nel 1980 a oltre il 40% nel 2016. Del complessivo aumento del red- dito globale nei 36 anni conside- rati, l’1% più ricco della popola- zione mondiale ha «catturato» circa il 27%. Il 50% più povero ha certamente beneficiato di tassi di crescita degni di nota, ma la quota di aumento del reddito «cattu- rato» dalla fascia più povera è stata del 12%, pari cioè a meno della metà rispetto alla quota dei super ricchi. Chi ha visto la propria parte restare invariata, se non ad- dirittura erodersi, è ancora una volta la classe media. Da qui al 2050, gli scenari riguar- danti le diseguaglianze sono molti. Il migliore è quello che le vede crescere in tutti paesi ai tassi «contenuti» dell’Europa. Questo porterebbe la quota dei più ricchi dal 27% al 19% e aumenterebbe dal 12% al 13% la quota goduta dai più poveri. Viceversa, se il mondo seguisse il trend degli Stati Uniti, la «fetta» di crescita a bene- ficio dei 3 miliardi e mezzo di po- veri crollerebbe al 6%, mentre i 70 milioni di persone più ricche ot- terrebbero un ulteriore aumento di un punto percentuale. Le proiezioni nel rapporto dicono che nel 2050 basterà la ricchezza di uno solo dei dieci super ricchi per eguagliare la ricchezza dei 400 della classe media mondiale. Ma di quante persone reali stiamo parlando? I dieci ricchi con 330 monete (l’1% della popolazione) corrisponono a circa 70 milioni di persone, spiega Lucas Cancel, uno degli autori del Wir 2018, alla rivi- sta francese Alternatives Econo- miques , o 40 milioni considerando la sola popolazione adulta. Il li- vello di reddito di queste persone è di 330mila euro all’anno. La metà più povera della popola- zione mondiale, invece (i cin- quanta uomini che si dividono due monete nella storiella ini- ziale) corrispondono a tre miliardi e mezzo di persone e hanno un reddito sotto i 3.200 euro l’anno per ogni adulto @ . Diseguaglianza in crescita Nel 2016 la quota di reddito na- zionale detenuta dal 10% più ricco della popolazione variava dal 37% in Europa al 61% nel Medio Oriente. Dal 1980 al 2016 - il pe- riodo considerato dal Wir - la dise- guaglianza è aumentata un po’

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