Missioni Consolata - Gennaio / Febbraio 2019

GENNAIO-FEBBRAIO2019 MC 63 • Induizzazione | Persecuzioni | Minoranze religiose | Impunità • MC R Pagina 61: 29 agosto 2008, indù a Nuova Delhi protestano per la morte del leader del Vishwa Hindu Parishad (Vhp), Swami Laxmanananda Saraswati, ucciso a colpi di arma da fuoco nel distretto di Kandhamal in Orissa. | Qui, dal basso in senso orario : 25 settembre 2015, Narendra Modi, primo ministro dell’India, al summit delle Na- zioni Unite per l’adozione dell’agenda di sviluppo post-2015. | 30 agosto 2008, Fhirangia, un villaggio nel distretto di Kandhamal, stato di Orissa, India: una donna cristiana torna nella sua casa dopo essere fuggita nella giungla in seguito a un attacco di fondamentalisti indù. | Una donna cristiana e i suoi figli di fronte alla loro casa danneggiata durante gli scontri da parte degli attivisti indù del villaggio di Bujulimendi nel distretto di Kandhamal, nello stato di Orissa, India, il 23 ottobre 2008. | Pagina seguente : uomini discu- tono vicino a una mucca, Baldeo, Uttar Pradesh, India. # Nessun provvedimento è stato preso nei loro confronti. Ad esempio, contro la ministra per le Industrie agroalimentari Niranjan Jyoti, già abituata a proclami so- pra le righe, che in una dichiara- zione pubblica ha affermato che gli indù sono da considerarsi di- scendenti del dio Rama, mentre gli altri - musulmani, cristiani, sikh, jain, buddhisti, parsi, atei - sarebbero dei «bastardi». der indù contro chi macelli i bo- vini, animali legati alla tradizione religiosa indù, ne utilizzi pelli e al- tre parti e ne consumi le carni, at- tività appannaggio nei secoli di islamici, dalit e cristiani. Significative le esternazioni di Su- bramanian Swami, parlamentare del Bjp, che lo scorso anno ha chiesto una legge per condannare a morte chi uccida le mucche. Il tentativo non è andato in porto, ma questo non ha fermato in di- versi stati l’approvazione di prov- vedimenti che vietano la macella- zione e il trasporto di carni bo- vine. Non senza ricadute cruente, come dimostrano le aggressioni di gruppo registrate, a volte i lin- ciaggi di musulmani e dalit («esclusi», un tempo noti come «intoccabili») motivati dalla loro dipendenza dall’uso commerciale e alimentare di questi animali. I dalit e le prossime elezioni In questo quadriennio di con- trollo nazionalista sul paese e di quasi annichilimento del Partito del Congresso , le violenze ispi- rate, ammesse o non sanzionate degli estremisti sono state una realtà preoccupante per le mino- ranze. «Siamo ormai al crollo dello stato di diritto. Ogni giorno i mass media riportano notizie di atrocità compiute contro le mino- ranze religiose, i dalit e i tribali», ha sottolineato Jignesh Mewani, leader dalit e parlamentare nello Che dire poi di Yogi Adityanath, ora capo del governo nel più po- poloso stato indiano, l’Uttar Pra- desh, secondo il quale per cia- scuna donna indiana sposata a un musulmano e convertita all’islam, gli indù dovrebbero sposare con la forza cento donne musulmane e convertirle come ritorsione? Dal divieto di conversione alle «guerre delle mucche» Preoccupa che questioni un tempo considerate anacronisti- che e innocue dalle stesse mino- ranze, siano oggi diventate stru- menti di dominio dell’induismo estremista. L’accusa di proselitismo nei con- fronti dei cristiani ha alimentato l’ondata di provvedimenti legisla- tivi per proibire ogni iniziativa che incentivi o forzi gli indù a un cam- bio di fede. Anche l’attività di sa- cerdoti, religiosi, pastori nelle chiese è stata limitata forte- mente, e addirittura nelle scuole e nelle istituzioni socioassisten- ziali avviate o gestite da cristiani. Pesa invece sui musulmani l’ac- cusa induista di «jihad matrimo- niale», ovvero di perseguire una strategia di matrimoni con donne indù al fine della conversione e di avere una prole ampia allo scopo di arrivare al sorpasso demogra- fico dei musulmani sugli indù. Soprattutto tra i musulmani si contano le vittime della «guerra delle mucche» dichiarata dai lea- © Deshakalyan Chowdhury / Afp Un photo / Mark Garten

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