Missioni Consolata - Gennaio / Febbraio 2019

• Monarchie del Golfo | Guerra civile Yemen | Islam | Petrolio • La guerra nello Yemen Un’arma chiamata indifferenza Ci sono paesi dove si combattono guerre evidenti e cruente eppure dimenticate da tutti (comunità internazionale, media, opinione pubblica). Lo Yemen è uno di essi. S ono sempre esistite le cosiddette «guerre dimenti- cate», conflitti evidenti e cruenti ma che, per una serie di ragioni, non arrivano o arrivano sporadica- mente e parzialmente all’attenzione dell’opinione pub- blica mondiale. In questa situazione l’indifferenza di- venta un’arma micidiale. La guerra civile nello Yemen, paese tra i più poveri del Medio Oriente, rientra a pieno titolo nella categoria. Una guerra civile iniziata sulla fine del 2014 quando gli Huthi - un gruppo islamico sciita (di una variante nota come zaydismo ) - prendono gran parte della capitale Sanaa. Nel marzo del 2015 l’Arabia Sau- dita, a capo di una coalizione di 10 paesi (9 dopo il ritiro del Qatar), interviene nel conflitto a fianco del deposto presidente Hadi, nel frattempo fuggito. Il paese è smem- brato: una parte (quella ad Ovest) in mano agli Huthi, una parte nelle mani della coalizione saudita e una parte divisa tra al-Qaeda e Stato islamico. A dicembre 2018 le Nazioni Unite sono finalmente riuscite ad aprire colloqui di pace a Stoccolma. A oggi la guerra avrebbe già fatto oltre 12mila morti e milioni di profughi, come milioni sarebbero le persone a rischio carestia ( tabella a pag. 56 ). In tutto questo s’inserisce anche una storia nella storia che riguarda l’Italia e in generale l’Unione europea. Secondo il New York Times, la Rheinmetall Defence , una indu- stria d’armi di passaporto tedesco ma con stabili- mento in Italia (a Domusnovas, in Sardegna), è tra i fornitori di bombe dell’Arabia Saudita. La cosa sa- rebbe però vietata dalla legge italiana n. 185 del 1990 che vieta l’esportazione di armi verso paesi in con- flitto. Senza dire che, nel settembre 2013, l’Italia ha sottoscritto il Trattato internazionale sul commercio delle armi ( Arms Trade Treaty , Att) che limita forte- mente la compravendita di armi. Nel frattempo, lo scorso 25 ottobre 2018 l’Europarlamento ha appro- vato una risoluzione che chiede agli stati membri di imporre un embargo sulla fornitura di armi a Riad, dopo l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi (un critico dell’intervento saudita in Yemen). La risolu- zione comunitaria non è però vincolante, probabil- mente perché Francia e soprattutto la Gran Bretagna sono importanti fornitori d’armi di Riad. Proprio come gli Stati Uniti, di gran lunga in testa nelle ven- dite all’Arabia Saudita ( fonte: Sipri ). Nessun conflitto meriterebbe indifferenza. Visto il coinvolgimento di molti paesi occidentali, la guerra civile in Yemen la merita ancora meno. PaoloMoiola © AFP MC A

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=