Missioni Consolata - Gennaio / Febbraio 2019

M i chiamo Evaristo Chengula. Sono nato a Mdabulo, diocesi di Iringa. Non ho specificato la data di nascita, per- ché non la so. Comunque, secondo il registro dei battesimi, sono nato l’1 gennaio 1941. In famiglia eravamo in sette, fra fratelli e sorelle, oggi rimasti in quattro. Una sorella è suor Alber- tina, delle suore Teresine fondate da monsignor Francesco Cagliero, al quale è dedicata anche una scuola secondaria a Tosamaganga. Con i genitori vissi poco tempo, perché già all’età di quattro anni entrai nell’ utawani della missione di Mdabulo. L’utawani era un sistema di educazione dei ragazzi e delle ragazze, ideato e promosso dai missionari della Con- solata. Scopo primario: frequen- tare la scuola elementare. I ra- gazzi non potevano farlo abi- tando in famiglia, lontani dai centri scolastici. Io ero il più piccolo dell’utawani di Mda- bulo. Oltre che nell’istruzione sco- lastica, venivamo formati nella fede cattolica vivendo in- sieme nella missione, che ci garantiva gratis vitto, alloggio e divisa scola- stica. Dopo la scuola, lavoravamo nei campi, essendo il lavoro parte in- tegrante del sistema educativo dell’utawani. Ogni nove mesi ritornavamo in famiglia per le vacanze. Nell’utawani di Mdabulo si contavano circa 200 ragazzi e 300 ragazze. Tutti felici 12 . Noi ex ragazzi dell’utawani degli anni 1950-1960, se ci capita di incontrarci, ricordiamo con gioia e riconoscenza quel tempo, e ognuno dice all’altro scherzando: «Amico, non ti sei ancora stancato di pregare?». Veramente la preghiera era tanta, sotto la dire- zione di padre Paolo Gianinetto, responsabile del- l’utawani e parroco di Mdabulo. Poiché rimasi orfano in tenera età, la missione fu la mia casa. Sei solo un ragazzo! Avevo 11 anni quando dissi a padre Gia- ninetto: «Baba (babbo), io voglio di- ventare sacerdote». «Figlio mio, tu sei solo un bambino!». «Anche tu lo eri quando hai rivelato il proposito di farti prete», risposi senza paura. Da quel giorno padre Gianinetto è stato per me un vero papà. Dopo la quarta elementare, il missio- nario mi accompagnò a Tosama- ganga. Qui incontrai il rettore del seminario, padre Vin- cenzo Ramello, il quale mi squadrò da capo a piedi e, indicando qualcosa con la mano, esclamò: «Vedi quei libri di filosofia e teologia? Piccolo come sei, sarai ca- pace di imparare tutte le cose scritte in quei vo- lumi?». Il primo missionario del Tanzania DI E VARISTO C HENGULA Per decenni i missionari della Consolata in Tanzania sono stati tutti italiani. Ma, a partire dal 1970, si sono aggiunti missionari di altre nazionalità. E chi è stato il primo tanzaniano? LA VOCE DEL VESCOVO © AfMC

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