Missioni Consolata - Gennaio / Febbraio 2019

Attilio Beltramino. Aveva già le valigie pronte per l’ultima assise, il cui inizio era previsto per il 28 ot- tobre 1965. Ma il 3 ottobre morì. Aveva 64 anni. Lo sconcerto fu inimmaginabile. Fedele al suo motto «con il mio Dio scavalcherò il muro», il vescovo Attilio si era donato alla Chiesa di Iringa anima e corpo per 30 anni. Missionario in- stancabile, religioso fedele, vescovo paterno quanto risoluto. Dopo una pausa di assestamento, ecco un mhehe (etnia Hehe, ndr ) di Tosamaganga a indossare la mitria. Ed è proprio lui, Mario Abdallah Mgulunde, il primo vescovo africano di Iringa, consacrato il 15 febbraio 1970. Una «eccellenza» giovane per una Chiesa ormai adulta. Alla consacrazione episcopale di Mgulunde parte- cipò pure il giornalista Beppe Del Colle, il quale mi confidò: «Quando il vescovo si prostrò per terra per le Litanie dei Santi, notai che le sue scarpe erano bucate...». Data l’emozione, il neo vescovo aveva sbagliato scarpe. Ma le calze erano rigorosamente rosse. Il cerchio si allarga Già nel 1968 la diocesi di Iringa era troppo estesa, e venne smembrata. Nacque la diocesi di Njombe. Sette missionari passarono armi e bagagli alla nuova diocesi. Erano tutti sereni, eccetto quando dovevano affrontare un viaggio. «La notte precedente un safari non chiudo occhio, perché vivo in anticipo l’incubo di quelle strade a GENNAIO-FEBBRAIO2019 MC 41 D strapiombo, che nella stagione delle piogge sem- brano lastricate di sapone. Tu non guidi l’auto, ma è l’auto che guida te dove assolutamente non vuoi», mi confidò una volta padre Luis Arrieta Zubia, spa- gnolo. Ecco un’altra bella novità. A partire dagli anni ‘70, ai missionari italiani si aggiunsero gli spagnoli e i portoghesi, i colombiani e i brasiliani. Idem per le missionarie delle Consolata. Inoltre trovarono spazio i missionari Fidei donum provenienti da Agrigento, Bologna e Spalato in Croazia 10 . E, fra le suore, anche le Religiose Camal- dolesi. Il cerchio missionario si allargò pure geografica- mente. Così nel 1973 sorsero le missioni di Ubungo e Kigamboni nella diocesi di Dar Es Salaam. Ki- gamboni era a maggioranza islamica. Nel 1986 e negli anni successivi i missionari si inse- diarono a Heka e Sanza (diocesi di Singida), poi a Manda (diocesi di Dodoma). Siamo nella Rift Valley dei Wagogo, una regione flagellata da una siccità endemica. Gente più povera e meno istruita dei Wahehe di Iringa o dei Wabena di Njombe. «Manda è una missione di frontiera, di prima evan- gelizzazione, come erano quelle di 60 anni fa - mi raccontò nel 2017 suor Maria Loreta -. I cristiani sono pochi e per di più divisi in sètte. Molti, inoltre, sono i seguaci delle religioni tradizionali, in balia della stregoneria. Non poche ragazze a 14 anni sono già incinte. I divorzi sono all’ordine del giorno. Ma non ci perdiamo d’animo» 11 . Sopra : Nairobi, Kenya, foto dei padri capitolari con il presidente Julius Nyerere e sua moglie ( in centro ), durante il capitolo generale dei missionari della Consolata del 1999. A fianc o: Bagamoyo, padre Nicholas Makau del Kenya, con una palma del viaggiatore. D © Af MC / Gigi Anataloni 100 ANNI IN TANZANIA

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