Missioni Consolata - Gennaio / Febbraio 2019

24 MC GENNAIO-FEBBRAIO2019 glienza e di fede. L’ultimo mo- mento è quello nel quale i geni- tori seppelliscono l’oggetto. Infine si celebra una messa nella quale si benedicono delle vesti bianche, come nei battesimi. Questa messa aiuta i genitori a sperimentare la comunione con Dio che dipende anche da quanto lasciano entrare nella gloria di Dio il loro bambino. Se il percorso ha successo, i geni- tori non sono più legati all’episo- dio in cui hanno perso il loro bambino. Lo lasciano andare. Ini- ziano a ricordarlo non più legato in maniera traumatica a loro, ma ormai lasciato a Dio». Un corpo da toccare I genitori che perdono il proprio bimbo nelle prime settimane di gravidanza non possono avere con lui nemmeno il più elemen- tare contatto fisico. Ma quando è possibile, l’aspetto del toccare, del vedere, del poter vivere un rito di separazione è importante. Micaela conferma: «Questo è un tema su cui stiamo formando gli operatori sanitari. La vista, il con- tatto con il bambino, il poter avere dei ricordi, sono elementi preziosi per l’elaborazione, per il distacco, per poter salutare il bambino. Quando i genitori non riescono a farlo, in seguito si tro- vano a gestire molte emozioni in più: “Avrei dovuto fare, dire…”. Per le perdite molto precoci, quando non c’è nessun contatto fisico, a volte i genitori compiono qualche rito personale: piantano un albero, fanno volare un pallon- cino in memoria del figlio. È im- portante poter celebrare il pas- saggio di quel bambino». Benedetta aggiunge: «Molte per- sone mi hanno detto di non aver avuto la forza di vederlo, però poi rimane un vuoto. Se l’aborto av- viene quando il bimbo è un po’ più grande, spesso i genitori chie- dono il corpo e lo seppelliscono. Il seppellimento è molto consolato- rio. So che il mio bambino è lì, posso andare a piangerlo lì. Ci sono molti cimiteri che hanno de- gli spazi dedicati ai bimbi piccoli. Senza questo, invece, i genitori dopo un po’ iniziano a dire: “Ma dov’è il mio bambino? L’ospedale ITALIA La sepoltura L e linee guida internazionali sull’assistenza al lutto, in gravi- danza o dopo il parto, prestano molta attenzione alle infor- mazioni da dare ai genitori in merito ai riti funebri e alla se- poltura. È esperienza condivisa a livello transculturale che poter sancire il passaggio, poter chiudere un cerchio, anche solo simbo- licamente, è molto importante per i genitori e per il loro lutto. [...] È molto importante che i genitori possano conoscere chiaramente le opzioni possibili [...]. I genitori che dopo mesi, in molti casi addirit- tura dopo anni dalla perdita del loro bambino, chiedono informazioni in merito alla sepoltura, riferiscono di aver provato sollievo, e pace, quando si sono potuti recare al cimitero [...]. In caso di morte perinatale (dalla 28a settimana di gestazione) In questi casi vige l’obbligo di registrazione presso l’anagrafe come previsto dall’art. 74 del Regio Decreto 09/07/1939 n. 1238 [...]. In caso di aborto I regolamenti cimiteriali italiani, pur con variazioni locali, si basano sul D.p.r. 10/09/1990 n. 285, il quale nell’articolo 7 dichiara: [...] 2. Per la sepoltura dei prodotti abortivi di presunta età gestazionale dalle 20 alle 28 settimane complete e dei feti che abbiano presumi- bilmente compiuto 28 settimane di età intrauterina [...] i permessi di trasporto e di seppellimento sono rilasciati dall’unità sanitaria locale. 3. A richiesta dei genitori, nel cimitero possono essere raccolti con la stessa procedura anche prodotti del concepimento di presunta età inferiore alle 20 settimane. 4. Nei casi previsti dai commi 2 e 3, i parenti o chi per essi sono te- nuti a presentare, entro 24 ore dall’espulsione o estrazione del feto, domanda di seppellimento alla unità sanitaria locale [...]. C. Ravaldi, da La morte in-attesa , Officina Grafica, Verona 2016, pp. 155-158

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