Missioni Consolata - Dicembre 2018

PANAMA GIOVENTU’ INDIGENA D al 17 al 21 gennaio 2019, alla vigilia della Giornata mondiale della gioventù, più di mille giovani di popoli originari provenienti da vari paesi del mondo si uniranno ad alcune migliaia di coetanei lo- cali per condividere la comune fe- de cattolica nella diversità delle loro culture ancestrali, delle loro attese e lotte, nella «Giornata mondiale della gioventù indige- na». Il territorio del popolo Ngobe di Soloy, nella diocesi di David, sarà lo scenario dell’evento che sfocerà nella Gmg generale di Pa- nama, dal 22 al 27 gennaio. Sarà il primo incontro internazionale con queste caratteristiche, ispirato dalle parole di Papa Francesco al- la Gmg di Cracovia 2016, con le quali invitò i giovani ad «andare a- vanti valorizzando i ricordi del passato, con coraggio nel presen- te e con speranza per il futuro». Cerimonie ancestrali in comunio- ne con la natura, preghiere e dan- ze tradizionali e scambio di testi- monianze completeranno un pro- gramma che prevede anche il lancio di un progetto ecologico. (Fides) bio sulla santità del quotidiano». La serata è proseguita con l’ado- razione eucaristica e il sacramen- to della riconciliazione presso la vicina parrocchia di Maria Regina della pace. (Acistampa) EMIRATI ARABI GIOVANI CATTOLICI P iù di mille giovani dai 18 ai 35 anni, provenienti da tutta la pe- nisola arabica, si sono radunati a Ras al Khaimah, negli Emirati Ara- bi Uniti, per partecipare, il 26 e 27 ottobre, alla Conferenza della gio- ventù cattolica in Arabia 2018. Gli incontri e i momenti assembleari dell’evento si sono svolti presso la chiesa dedicata a Sant’Antonio da Padova. È stato il più grande radu- no di giovani cattolici mai ospitato in un paese della penisola arabica, con partecipanti provenienti da O- man, Kuwait, Bahrain, Arabia Sau- dita, Emirati Arabi Uniti e Giorda- nia. Raduni analoghi erano già stati organizzati in passato a Dubai (2009) e Abu Dhabi (2012). Il tema del convegno era ispirato alla frase rivolta dall’Arcangelo Gabriele a Maria: «Non temere, Maria, poiché hai trovato grazia presso Dio». Questo sarà anche il tema della prossima Giornata mondiale della gioventù (Gmg), in programma a Panama dal 22 al 27 gennaio 2019. «Il convegno - ha detto mons. Paul Hinder, Vicario apostolico per l’Ara- bia meridionale - ha richiamato i partecipanti a non avere paura e a riconoscere che la loro preziosa di- gnità non è il risultato di un ricono- scimento da parte dei poteri e delle autorità di questo mondo, ma viene da Dio, il quale ci dice che noi sia- mo i suoi figli prediletti. Proprio la Vergine Maria può insegnarci in u- na maniera unica a vivere come fi- gli di Dio e a irradiare amore, gioia e pace nel mondo». (Fides) «S i crede erroneamente che il perdon o sia una risorsa solamente religiosa o spirituale. M a il perdono è anche una virtù politica». Con questa visio ne, la Fondazione per la Riconciliazione (Espere), f ondata e presieduta da padre Leonel Narváez, missiona rio della Consolata colombiano, offre un important e contributo al pro- cesso di pace in Colombia e alla ricostruzione del tessuto sociale in 21 paesi. Padre Narváez spiega che la Fondazione ha messo a punto quattro programmi con i quali raggiunge le zone più colpite dal conflitto, sia rurali che urbane, ope- rando accanto ad altre organizzazioni civili e religiose. «La vera giustizia - dice - è quella che ricostruisce e non quella che elimina o castiga. In questo senso, siamo convinti che il perdono è e sarà riconosciuto come un diritto umano, sia per chi offende sia per l’offeso». «Il perdono - continua -, ha due sorelle: la giustizia che restaura e la compassione che rafforza. Il perdono è la medicina più potente che una per- sona può offrire a se stessa: senza il perdono, la vittima ri- mane vittima per sempre». Su questa base, le vittime cer- cano la riconciliazione con l’aggressore, secondo una me- todologia della gradualità sperimentata dalla Fondazione. Sulla fase che attraversa il suo paese, padre Leonel è otti- mista: «La situazione è complessa, ma siamo in un mo- mento di progressiva stabilizzazione; troveremo la pace, con calma e serenità». «Pazienza» è la parola d’ordine. «La gente tende a pensare, che il giorno dopo la firma della pace, sia già tutto a posto. Ma la pace è da costruire. La pace è come un bebè, che all’inizio è molto fragile, poi cresce e si fortifica». (Fides) Colombia: pazienza e perdono DICEMBRE2018 MC 9 MC R Colombia (Bogotá) - manifestazione in favore della pace (foto di repertorio). #

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