Missioni Consolata - Dicembre 2018

DICEMBRE2018 amico 75 AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT chiali» per indossarne altri, il più possibile simili a quelli di Gesù. Attraverso il primo verbo, «sfi- dare», abbiamo imparato a prendere una posizione in quanto cristiani e, in un certo senso, ad accettare la sfida di «mordere la vita» e superare le paure. Il secondo verbo, «ricercare», ci ha invitato a creare un dialogo intimo con Gesù e a lasciarci guidare dalla Sua Verità. Grazie al terzo verbo, «rischiare», abbiamo preso consa- pevolezza dei nostri talenti e della necessità di metterli a disposizione dell’altro, pur rischiando di fallire. Con il verbo «annunciare» abbiamo ap- preso cosa vuol dire evangelizzare, andando nelle periferie sia fisiche che esistenziali. Me- diante il verbo «cambiare» abbiamo affrontato le difficoltà che sorgono quando vogliamo portare cambiamento e miglioramento nelle nostre vite. Infine il protagonista della giornata del sabato è stato il verbo «testimoniare», cioè la comunica- zione degli insegnamenti di Gesù attraverso il modo di vivere. È stato molto interessante notare come, non- ostante si conoscessero già questi concetti, in- dossando gli occhiali di Gesù, essi cambiassero, assumendo un significato più profondo. La settimana è stata vissuta all’insegna dell’ami- cizia, della condivisione di esperienze e di emo- zioni, di giochi, ma soprattutto all’insegna di Gesù. Mariana Sersale Dal punto di vista alla vista del punto: Gesù «G iocati tutto, scopri la tua libertà, quella che è dentro noi, gioca il tuo cuore e ad ogni passo arriveremo in fondo… in fondo al cuore». Questo è il ritor- nello che i ragazzi del gruppo Ar- cobaleno 1 del Centro di animazione missionaria di Martina Franca (Ta) hanno intonato durante la settimana dal 29 luglio al 5 agosto a Ceglie Messapica (Br). Ci piace definirci una grande famiglia, d’al- tronde cos’è una famiglia se non un insieme di persone che condividono uno spazio e sono le- gate da una serie di valori? Certo, magari la no- stra non è una di quelle tradizionali, eppure noi sentiamo ugualmente di appartenere a una fami- glia, quella della Consolata, e come ogni fami- glia che si rispetti, anche noi abbiamo un padre che ci guida, Gesù. È proprio grazie al suo amore incondizionato che quest’anno abbiamo sentito il bisogno di uscire dai nostri schemi, dal nostro punto di vista e adottare una prospettiva più ampia cercando di compiere un capovolgi- mento, passando dal nostro punto di vista alla «vista del punto», cioè Gesù. Per farlo ci siamo «connessi» con Lui durante la settimana di campo intitolato «www.suGesù». I protagonisti di questa avventura sono stati 18 ragazzi dagli 11 ai 14 anni che si sono impegnati nella riscoperta di alcuni valori. Per agevolare il capovolgimento di cui parlavamo sopra, ab- biamo analizzato alcuni verbi, ogni gorno un verbo diverso, cercando di toglierci i nostri «oc- Sei verbi per 18 ragazzi di Mar- tina Franca (Ta) dagli 11 ai 14 anni. Sei giorni di campo per sperimen- tare amicizia, condivi- sione, allegria e soprat- tutto il capovolgimento di prospettiva su di sé e su Gesù.

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