Missioni Consolata - Dicembre 2018
san Giacomo apostolo, hanno partecipato alla messa del pellegrino, ab- bracciato il Santo e, libera- mente, si sono confessati den- tro la basilica con i missionari loro accompagna- tori, ottenendo così l’indulgenza plenaria. Que- sto è veramente il significato spirituale del pelle- grinaggio. La messa conclusiva del nostro pellegrinaggio, l’abbiamo celebrata domenica mattina 29 luglio dentro la basilica, nella cappella del Santissimo Sacramento, presieduta da padre Edwin, e con- celebrata dai padri Nicholas e Stephen (accom- pagnatori dei gruppi italiani), João Batista (Por- togallo), Hermenegild e Carlos José (Spagna). Durante la celebrazione ciascun giovane ha rice- vuto la «Compostela», il documento scritto in la- tino che «certifica» che il pellegrino ha fatto più di 100 km a piedi. Finito il cammino, i giovani pellegrini hanno preso l’impegno di essere veri annunciatori del vangelo ovunque si trovano. Eugénio Bento Cristóvão D iscernimento, preghiera e vita fraterna: sono stati questi i tre elementi che hanno animato i 50 giovani della Consolata, arri- vati a Sarria - città della Galizia, Nord della Spa- gna - da Italia, Portogallo e Spagna con l’obiet- tivo di percorrere più di 100 km del cammino di Santiago dal 23 al 29 luglio scorsi. Motivati dai missionari della Consolata e dal beato Giuseppe Allamano, i giovani hanno af- frontato il cammino con il sorriso e sono arrivati a Santiago de Compostela stanchi, ma contenti. Ciascuno ha potuto contemplare e parlare con la natura per mezzo della preghiera personale e di gruppo. Ogni giorno era aperto dalla pre- ghiera del mattino ed era simbolicamente chiuso dal momento culmine dell’eucarestia della sera. Sfidando la stanchezza, il freddo, la pioggia, il caldo e le grandi salite, i giovani hanno avuto l’opportunità di parlare con i padri missionari, e di condividere con loro gioie, fatiche, dubbi ed esperienze della vita quotidiana. L’espressione spagnola «buen camino» - il saluto usato tra i pellegrini del cammino di Santiago - ci ha accompagnati tutti i giorni: un segno bello di incoraggiamento vicendevole davanti alla fa- tica del cammino. Capitava spesso, infatti, d’in- contrare altri pellegrini, e di «attaccar bottone» con loro per condividere le motivazioni del cam- mino, scherzare, aiutarsi. Le celebrazioni eucaristiche all’aperto, nei saloni dei motel dove eravamo ospitati e anche nella basilica stessa di san Giacomo, hanno attirato molta attenzione e partecipazione. Il pellegri- naggio è stato, dunque, anche un tempo di testi- monianza e di missione. Arrivati a Compostela, il 28 luglio, i giovani sono andati alla cattedrale dove si trova la tomba di Camminando verso Compostela Giovani ita- liani, spagnoli e portoghesi acco- munati dall’amore per la missione in cammino per 100 km verso Santiago de Compostela.
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