Missioni Consolata - Dicembre 2018

66 MC DICEMBRE2018 4 chiacchiere con... Proprio di fanatismo fummo accusate noi Carmeli- tane di Compiègne, le nostre abitazioni furono per- quisite, tutte noi arrestate, i nostri arredi sacri pro- fanati e infranti. Guardando in faccia la realtà di quei mesi, ci stavamo preparando da tempo con la preghiera incessante al nostro martirio, proprio se- condo quanto aveva profetizzato la nostra Fonda- trice, Santa Teresa d’Avila, la quale aveva detto: «In avvenire quest’Ordine fiorirà e avrà molti martiri». E così avvenne anche per voi… Il 13 luglio 1794, io e le mie consorelle fummo tra- dotte a Parigi e gettate nella Conciergerie, il carcere della morte. In quei giorni, il tribunale rivoluzionario comminava decine di condanne alla ghigliottina. Il 16 luglio 1794, festa della Madonna del Carmelo, componemmo un nuovo canto, come eravamo abi- tuate a fare nel nostro monastero per la nostra Pa- trona. In quell’ambiente riscrivemmo la Marsigliese, mantenendo identico il testo musicale ma cam- biando le parole dell’inno della rivoluzione in un inno di totale dedizione a Cristo: «È arrivato il giorno della gloria Or che la spada sanguinante è già levata prepariamoci alla vittoria. Sotto il vessillo del Cristo agonizzante avanzi ognuno come vincitore. Corriamo, voliamo alla gloria, che noi tutte siamo del Signore!». Il 17 luglio fummo processate e condannate per «fanatismo», l’attaccamento cioè a quelle che il no- stro accusatore definiva «credenze puerili» e «sciocche pratiche di religione». Andammo al patibolo il pomeriggio dello stesso giorno con il nostro canto sulle labbra, tenendoci per mano, con la convinzione che il nostro sacrificio fosse la migliore testimonianza che potevamo of- frire a Cristo Signore per la nostra patria. Dopo essere state ghigliottinate, i corpi delle se- dici martiri furono gettati in una fossa comune, in- sieme ad altri corpi di condannati, in un posto che divenne poi l’attuale cimitero di Picpus, dove an- cora oggi una lapide ricorda il loro martirio. Di esse rimasero alcuni indumenti che le Carmelitane scalze stavano lavando alla Conciergerie quando furono portate in giudizio e che, due o tre giorni dopo, vennero dati alle benedettine inglesi di Cambrai, pure incarcerate, ma poi rimesse in li- bertà. Tali indumenti preziosi sono oggi all’abbazia delle benedettine di Staribrook, in Inghilterra. Reliquie preziose sono inoltre gli scritti delle mar- tiri: lettere, poesie, biglietti, giunte sino a noi per- ché furono conservati da persone pie molto toc- cate dal loro sacrificio. Le martiri furono beatifi- cate da San Pio X il 13 maggio 1906, mentre già il 10 dicembre precedente era stato pubblicato il de- creto per procedere alla dichiarazione del martirio delle sedici carmelitane scalze. La loro festa è celebrata il 17 luglio dall’Ordine dei Carmelitani Scalzi e dall’arcidiocesi di Parigi. La vicenda delle carmelitane francesi ha avuto una risonanza mondiale inaspettata grazie a opere let- terarie di valore indiscutibile. Nel 1931 Geltrude von Le Fort ricavò dal racconto storico della vita e del martirio delle suore di Compiègne, il romanzo «Die letzte am Schafott» dal quale il padre R. Bruckberger ebbe l’ispirazione di realizzare un film, dei cui dialoghi affidò la redazione nel 1937 a Georges Bernanos. Questi, dieci anni dopo, scrisse un lavoro che la morte gli impedì di condurre a termine. Pubblicato nel 1949 come opera lettera- ria a sé stante, «Les dialogues des Carmélites» ebbe un successo enorme in tutta Europa, e subito fu ridotto per il teatro e, portato sulle scene, ebbe grande fortuna. Nel gennaio del 1957 «Les dialo- gues des Carmélites», musicato da Francis Pou- lenc, presentato alla Scala di Milano, estese la fama dell’opera di Bernanos. Finalmente, nel 1959, con regia di Philippe Agostini, il padre Bruck- berger riuscì ad attuare il suo sogno portando sullo schermo «Les dialogues des Carmélites». Grazie a queste opere la vicenda storica delle se- dici martiri discepole di Santa Teresa d’Avila, uscì dall’anonimato per essere fatta conoscere a tutto il mondo. Don Mario Bandera © The Carmelites of Compiègne face the guillotine Louis David/Wikimedia Commons

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