Missioni Consolata - Dicembre 2018
si faceva il taglio. Ci volle un po’ perché la gente del villaggio smettesse di rifiutare l’i- dea. Molti padri e anche diverse madri all’inizio dicevano che, senza taglio, nessuno avrebbe più voluto le loro figlie come mogli. Qualcuno pensava anche che le ragazze avrebbero più facilmente preso malattie come l’Hiv o che sarebbero diventate prostitute. Catherine rispose a tutte queste obiezioni, con pazienza, tornando al villaggio parecchie volte, anche con gli infermieri dell’ospedale e altre donne che lavoravano con lei al centro. Mio padre a poco a poco si convinse. Disse che non era d’accordo con tutti questi cambiamenti e non li capiva, ma che mia madre aveva ragione su una cosa: le sue figlie non pote- vano morire come la loro amica. Io e mia sorella ricevemmo il per- messo di fare la cerimonia senza il taglio. Tre anni dopo nostro padre an- nunciò che stava negoziando la dote con la famiglia di un ragazzo che voleva mia sorella in moglie, una famiglia importante che aveva molto più bestiame di noi. Regina era spaventata. Adesso era entrata anche lei alla seconda- ria e non voleva lasciarla. E non aveva idea di chi fosse il ragazzo che l’aveva chiesta in sposa. Rac- contai tutto a Catherine che tornò al villaggio per parlare con mio padre e mia madre, spiegò loro che Regina era troppo giovane e che per il suo bene era meglio aspettare ancora qualche anno e lasciare che finisse la secondaria. Mio padre si arrabbiò moltissimo: «Ho già accettato la cerimonia come la volete voi», disse, «ora Cooperando… CAMPAGNA DI NATALE 2018 Un dono... per riparare i danni «Chi dice donna dice danno», recita un detto popolare. Nel detto può esserci del vero, a patto di completarlo: «Chi dice donna dice danno... che lei subisce». Ogni giorno, in tutto il mondo. Il nostro impegno è da sempre quello di proteggere, promuovere e valorizzare le donne, ma quest’anno vogliamo fare di più: ci im- pegneremo a eliminare i danni che le donne subiscono e aiutarle a dimostrare alle comunità quanto la loro presenza sia un dono . Come aiutare? ❤ Con 10 euro puoi donare il materiale didattico a una bimba nei nostri asili. ❤ Con 10 euro garantisci a una donna un parto sicuro, con 50 euro un parto cesareo. ❤ Con 50 euro copri un mese di cibo, farmaci e assistenza per un’anziana seguita nei nostri centri. ❤ Con 100 euro sostieni il salario mensile di un insegnante per l’alfabetizzazione delle donne. ❤ Con 300 euro sostieni a distanza una bambina della scuola primaria. © AfMC / Gigi Anataloni stro parente perse il bambino che portava in grembo, finì all’ospe- dale e rimase in vita per un soffio. Aveva sedici anni e il suo corpo, semplicemente, non era pronto per una gravidanza. Mio padre fu molto colpito, credo abbia pen- sato che quello che era successo era un segno, un messaggio per lui. Non volle vedere nessuno per due giorni, poi chiese lui di vedere Catherine. Rimasero tanto tempo seduti a parlare su un tronco al limitare basta. A sposarsi non si muore. Se io non do mia figlia a una famiglia che me la chiede, qualcun altro ri- fiuterà la propria figlia a un mem- bro della mia famiglia. I miei pa- renti soffriranno a causa mia e non mi vorranno più fra loro». Papà sembrava inamovibile e Re- gina, che si era rassegnata, lasciò la scuola; dimagrì tanto, mangiava a stento e cominciò a non parlare quasi più. Ma in quei giorni la figlia di un no-
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