Missioni Consolata - Dicembre 2018

vero significato alla sicurezza umana : accesso universale alla sa- lute, all’educazione e alla giustizia; stipendi e condizioni lavorative ri- spettosi della dignità umana; un accordo di libero commercio che includa anche il libero movimento delle persone. In realtà sono que- ste le misure drastiche e corag- giose di cui abbiamo bisogno. Quelle di Trump sono solo il ri- flesso becero delle pulsioni più basse dell’opinione pubblica statu- nitense». Si ha l’impressione che il Mes- sico sia indeciso tra l’essere un paese latinoamericano o un paese più legato ai vicini del Nord, Usa e Canada. È un’im- pressione errata? «Verrebbe quasi da dire che ogni Sud ha il proprio Nord e che, per ovvie ragioni, ogni Nord ha il pro- prio Sud. Il Messico è un paese lati- noamericano dell’America Setten- trionale. In questo, non c’è nes- suna contraddizione. La nostra realtà è peculiare proprio grazie alla nostra posizione geografica e alle nostre caratteristiche culturali: non siamo un paese sudameri- cano, con buona pace dei giornali- sti italiani che continuano a descri- verci come tale, perché sul plani- sfero non ci troviamo a Sud del mondo; siamo piuttosto un paese nordamericano di cultura e lingua latine. In questo contesto di diver- sità, si forma la nostra ricchezza culturale e, proprio da qui, ha ori- gine una rete di opportunità per il Messico e per tutto il continente americano. Noi, oggi, abbiamo l’occasione di proporci come ponte fra il Nord e il Sud, una sorta di cer- niera tra le due Americhe: un ponte culturale, sociale, politico, economico, senza muri e con pari opportunità per tutti gli abitanti di tutti i paesi che costituiscono que- sto meraviglioso e variegato bi- continente. Sento che il progetto di Amlo è portatore proprio di quei principi necessari per trasformare il Messico nella terra di incontro tra tutti i popoli americani: il suo è un messaggio di dialogo, nonvio- lento e carico di segnali positivi e umanistici che mettono sempre al centro il bene della persona umana a prescindere dalla sua ap- partenenza etnica, partitica e reli- giosa». Professor Pagliai, il benessere di una persona è legato alla salute e all’educazione. In Messico esi- stono una sanità e una educa- zione pubbliche? «In Messico esistono sia un’educa- zione che una sanità pubblica. La qualità dei servizi è profonda- mente scaduta negli ultimi 25 anni, a causa di una cultura neoliberale che ha relegato i poveri nel settore pubblico spostando i ricchi verso quello privato. Da quando l’educa- zione pubblica è diventata, essen- zialmente, l’educazione dei poveri, la sua qualità è scesa vertiginosa- mente. Lo stesso dicasi per la sa- lute: gli ospedali per poveri hanno una bassa qualità dei servizi. Il tutto, però, non è irreversibile. Siamo ancora in tempo per cam- biare il senso di marcia». Per chi votano i poveri Amlo è stato eletto soprattutto dai poveri, ma anche Matteo Salvini e Donald Trump sono stati votati ed eletti da disoccu- pati, emarginati, impauriti. Dove sta la differenza? È il falli- mento della democrazia? «Vero, ma la povertà di cui parlo io è un’altra cosa, si tratta di morire di fame, di diarrea, di un raffred- dore banale… Vero, ma i disoccu- pati che votano Salvini non sono necessariamente gli ultimi. Vivono difficoltà grandi, non possono pa- gare l’affitto, perdono la casa che stavano comprando, ma di lì alla fame e alla disperazione assoluta il 54 MC DICEMBRE 2018 MESSICO © David Ludwig / adattamento gradico di MC A destra : la barriera sulla spiaggia di Tijuana che separa la città messicana dalla californiana San Diego; accanto una mappa con i 32 stati (compreso il diparti- mento della capitale) della federazione messicana. In alto a sinistra : una vignetta pubblicata in spagnolo sul New York Times prende in giro il presidente statunitense Trump. # © Patrick Chapatte / New York Times

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