Missioni Consolata - Dicembre 2018

MC A dai poteri e relazioni pericolose con i più forti, riduce sensibilmente gli effetti positivi delle politiche pubbliche e annulla ogni tipo di partecipazione genuinamente de- mocratica da parte dei cittadini. Nella lotta alla criminalità organiz- zata, riduce l’efficienza e l’affidabi- lità delle forze dell’ordine, restitui- sce una magistratura assoluta- mente incapace di fare giustizia, e dei procuratori così inquinati dagli interessi politici che non possono, in nessun modo, garantire indagini minimamente indipendenti e de- gne di fede. La corruzione, dunque, è la princi- pale fonte di insicurezza, ma - non dobbiamo dimenticarlo - sta anche alla base della grande povertà che colpisce quella che è, a tutti gli ef- fetti, la decima potenza economica mondiale e che, malgrado questo, conta, tra i propri cittadini, oltre 53 milioni di poveri. Nel nostro si- stema corrotto, la ricchezza viene distribuita in maniera iniqua, cosic- ché, mentre i nostri ricchi sono tra i più ricchi del mondo (secondo For- bes , il messicano Carlos Slim Helu è al settimo posto nella classifica 2018 dei miliardari, ndr ), i nostri poveri appartengono alla parte più povera. Già di per sé questa sa- rebbe una forma di violenza inac- cettabile, ma se vi aggiungiamo la sistematica negazione dei diritti umani, accesso alla salute, all’edu- cazione, alla giustizia, ecco allora che la povertà messicana assume dimensioni veramente angoscianti. Se poi, a tutta questa angoscia, sommiamo 200mila morti e 40mila desaparecidos negli ultimi 12 anni, un numero imprecisato di cartelli narco e di organizzazioni criminali che sottraggono il controllo del territorio alle istituzioni dello stato, il lento ma inesorabile esauri- mento delle riserve petrolifere, e i riflessi su scala nazionale della crisi del lavoro che si registra a livello planetario, la relazione tra i pro- blemi che affliggono il Messico, in questo momento nevralgico della sua storia, tesse un panorama complesso che richiede soluzioni creative, originali, collaborative, plurali e - prima di tutto - nonvio- lente». Per 4 euro al giorno In tutti i paesi, il sistema econo- mico privilegia la finanza e mal- tratta il lavoro. La disoccupa- zione e la sottoccupazione sono il problema socioeconomico per eccellenza. Com’è messo il Mes- sico? Cosa potrà fare il governo di Amlo? «In Messico, il lavoro non costa niente. Il salario minimo non arriva a 89 pesos al giorno (circa 4 euro, ndr ). Molte famiglie, moltissime, devono sopravvivere con due o tre salari minimi, scegliendo - giorno dopo giorno - se la priorità è man- giare, proteggersi dal freddo, muo- versi con un mezzo pubblico o comprare un farmaco che a volte può essere vitale: ognuna di que- ste opzioni esclude automatica- mente tutte le altre. Siamo il paese dell’economia informale, dove più della metà dei lavori si fa in nero, senza contributi e senza assicura- zioni. Professioni come insegnare nelle scuole di ogni ordine e grado, o la ricerca scientifica sono og- getto di retribuzioni basse e sem- pre esposte alla precarietà del mercato. Non è difficile incontrare una persona che sia ingegnere chi- mico o architetto e che, in man- canza di altro, abbia scelto di gui- dare un taxi più o meno autoriz- zato. In questo contesto che definirei più di miseria che di povertà, le grandi imprese - messicane e straniere - fanno affari d’oro. Per i governi an- teriori, creare posti di lavoro era un’impresa relativamente facile: in fondo bastava regolare il mercato del lavoro informale e mettere, sul vassoio d’argento delle imprese straniere, migliaia di posti di lavoro sottopagati o, come preferisco dire io, offrire al miglior offerente centi- naia di schiavi. Questo scandalo, con Amlo, deve avere fine. La nuova ministra del Lavoro, Luisa Al- calde (avvocatessa di 35 anni ap- pena) ha già annunciato un incre- mento sensibile del salario minimo che, in pochissimo tempo, do- vrebbe addirittura raddoppiare, spingendo in questo modo verso l’alto tutti gli altri salari». I vicini del Nord Negli Stati Uniti, Donald Trump fa il bello e il cattivo tempo, go- vernando via tweet . Il presidente accusa il Messico di varie cose: di esportare negli Usa migranti ille- gali e droga, ma anche di rubare lavoro agli statunitensi con le in- dustrie Usa delocalizzate sul ter- ritorio messicano. Questi pro- blemi indubbiamente esistono. Come è possibile affrontarli e ri- solverli senza arrivare alle solu- zioni drastiche proposte da Trump? «Migliorando le condizioni di vita di milioni di messicani in Messico. Re- stituendo, una volta per tutte, il suo • Corruzione | Narcos | Desaparecidos | Salario minimo • © David Jones

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