Missioni Consolata - Dicembre 2018
MESSICO 52 MC DICEMBRE 2018 Perché Amlo è la speranza Professor Pagliai, ci sono tre ag- gettivi con cui lei descriverebbe la data del 1 luglio 2018? «Il primo luglio: teso, emozio- nante, euforico (in quest’ordine). Il 2 luglio ( the day after ): allegro, speranzoso, meraviglioso». Nel suo editoriale del 2 luglio su La Jornada parlava della vittoria di Amlo come del trionfo di un progetto trasformatore nella politica, nel sociale, nell’econo- mia e nell’etica. Non è una af- fermazione esagerata ? «No, anche se scritto su La Jor- nada che - durante tutta la campa- gna - non ha certo appoggiato con chiarezza Andrés Manuel, può ap- parire piuttosto sorprendente. Morena può rappresentare effetti- vamente quel progetto trasforma- tore della politica di cui il Messico e tutto il continente latinoameri- cano hanno tanto bisogno. Le sue idee in campo economico, sociale e perfino etico, sono indubbia- mente innovative. Amlo parla apertamente di “ amore ” in un contesto politico mondiale cinico dove l’egoismo di classe e il neo- sovranismo la fanno da padroni: amore come motore del cambia- mento, come elemento decisivo per la soluzione e la trasforma- zione dei conflitti, come punto di partenza per una nuova politica di sicurezza pubblica; l’amore per gli altri come strumento per il dialogo politico, anche aspro, ma sempre rispettoso dei diritti altrui. Po- trebbe deluderci, è vero. Potrebbe fare esattamente il contrario di quello che dice, esiste questa eventualità. Ma, in linea di princi- pio, le aspettative dei messicani e delle messicane che hanno votato Morena sono altissime. Siamo di fronte a un momento storico, non ci sono dubbi». Amlo è un populista? Molti giornali internazionali, ne- gli Usa ma anche in Europa, par- lano di una (nuova) vittoria del populismo. Amlo è un politico di sinistra, un populista, un po- pulista di sinistra o nulla di tutto questo? «Dipende da cosa si intende quando parliamo di “populismo”. Non credo che ci sia - oggigiorno - parola più inflazionata e mal utiliz- zata di questa. Se populista è la politica che ap- pella ai bassi istinti della maggio- ranza, allora io escluderei che Amlo appartenga a questa catego- ria di politici molto in voga. In un mondo dove chiudiamo i porti e la- sciamo in mezzo al mare navi cari- che di disgraziati con l’appoggio in- condizionato della maggioranza degli elettori, le parole di Andrés Manuel appaiono come veri e pro- pri trattati di “politica complessa, difficile e raffinata”. Qui in Mes- sico, durante la campagna, c’era il “Bronco” - uno dei candidati, un in- dipendente (Jaime Heliodoro Ro- dríguez Calderón, ex Pri, ndr ) - che proponeva il taglio delle mani per i ladri; il partito verde, invece, pro- poneva la fucilazione per i seque- stratori. Il populismo, da queste parti, non manca davvero e, così come in Italia, fa appello agli istinti più bassi dell’opinione pubblica, ma quando Amlo parla di riconci- liazione nazionale, di giustizia so- ciale includente, di ricostruzione cooperativa del paese, il suo non è certo un discorso populista. Si tratta piuttosto di una proposta politica innovatrice e, in molti sensi, coraggiosa. Ora se invece vogliamo intendere “populismo” come essere dalla parte degli ultimi, scegliere la causa dei poveri come se fosse la causa di tutti, rappresenta una scelta che fa riferimento a un non meglio precisato populismo, beh , allora, Andrés Manuel è un presi- dente populista. Che cos’abbia poi a che fare questo populismo con quello che lascia che i bambini affoghino in mezzo al mare, o si ri- fiuta di fare una legge contro la tortura o diminuisce le tasse ai più ricchi perché la classe media torni a sentirsi importante, lascio che lo chiariscano coloro che dalle sponde della vecchia Europa osser- vano con sospetto quanto sta suc- cedendo in Messico». La classifica dei problemi In una ipotetica classifica dei problemi messicani in che or- dine di importanza metterebbe la violenza, la corruzione, le di- seguaglianze? Esiste tra queste problematiche una correla- zione? «Esiste una stretta relazione tra tutti i problemi di cui patisce il Messico, ma non è quella di causa- effetto che le persone potrebbero pensare o di cui vengono convinte dal processo di semplificazione della realtà i cui principali respon- sabili sono i mezzi di comunica- zione di massa, completamente as- serviti agli interessi dei partiti poli- tici e dei grandi gruppi industriali e finanziari. È la corruzione la madre di tutti i nostri mali: nega i diritti fonda- mentali delle persone trasforman- doli in “ favori ”, genera dipendenza Sopra : il prof. Paolo Pagliai durante una conferenza. Qui a destra: una bella veduta dello Zocalo (piazza della Costituzione), cuore della capitale messicana. # Da cdhdf org mx
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