Missioni Consolata - Dicembre 2018

I ran ed ebraismo: due mondi che paiono incon- ciliabili per chi non abbia confidenza con la storia e il presente di questo complesso paese. Sembrano inconciliabili soprattutto se si pensa alle tristi uscite negazioniste dell’ex presidente Ah- madinejad che, alcuni anni fa, hanno avuto tanto ri- salto mediatico, o all’antisionismo della retorica del regime che spesso sfocia nell’antisemitismo. Quando il sottoscritto viveva in Iran e andava alla mensa dei docenti dell’università di Isfahan, sul pa- vimento dell’ingresso c’era una bandiera israeliana con la scritta «Morte a Israele». I professori dove- vano entrare calpestandola. Un «piccolo» segno di un problema che non va sottovalutato, come fanno molti apologeti della Repubblica islamica, spesso poco informati. Eppure, è vero che, esclusa la co- munità ebraica che vive nello stato di Israele, quella iraniana rappresenta oggi la più numerosa dell’in- tero Medio Oriente. Un dato importantissimo per un ebraismo che è ormai scomparso (o quasi) in larghissima parte della regione. Le origini storiche Questa minoranza ha origini antichissime, risa- lenti alla prima diaspora ebraica dell’VIII secolo a.C., quando il sovrano assiro Sargon II, in seguito alla conquista del Regno di Israele, deportò nel 722 a.C. parte delle tribù israelitiche nei territori del- l’attuale Iran, contribuendo a una contaminazione religiosa che in seguito avrebbe avuto qualche in- flusso nello sviluppo e nella definizione delle reli- gioni abramitiche. Nei suoi 2.700 anni di storia, la comunità ebraica iraniana ha conosciuto alti e bassi, periodi molto bui e difficili, ma anche fasi di grande splendore, come durante l’epoca sasanide (224-641 d.C.), quella dell’ultimo impero persiano preislamico, quando essa rappresentava numericamente la prima comunità ebraica al mondo, sopravanzando persino la Palestina. A quell’epoca, si attesta la presenza in Iran di città a maggioranza ebraica. Dopo la conquista islamica, gli ebrei continuarono per molti secoli a essere una comunità importante in Iran, a testimonianza del fatto che l’Islam delle origini - miti e pregiudizi a parte - fu tutto fuorché una religione incapace di convivere in modo paci- fico con altre fedi. In questo periodo, e fino al XIX secolo, si segnala lo sviluppo di una letteratura giudaico-persiana, scritta in caratteri ebraici e modellata, nelle sue forme, sugli stilemi della poesia persiana medie- vale. Da un punto di vista politico, non mancarono figure capaci di distinguersi ai massimi livelli del potere, come Saad al-Dawla, gran vizir fra il 1289 e il 1291, all’epoca del sovrano ilkhanide Arghun. E, ancora, ebrei medici, intellettuali, commercianti e artigiani che contribuirono in modo determinante allo svi- luppo culturale ed economico del paese. Gli storici concordano nell’identificare nell’epoca safavide (1501-1722) l’inizio della decadenza della comunità ebraica in Iran. Le difficoltà aumenta- rono poi fra XVIII e XIX secolo, quando si registra- rono diversi episodi di violenza e anche veri e pro- pri pogrom nei confronti degli ebrei. Fra questi episodi, è famoso quello bello ma dolo- roso raccontato da Daniel Fishman nel libro Il grande nascondimento. La straordinaria storia de- gli ebrei di Mashad , edito da Giuntina nel 2015. Era il 1839 quando, a partire da un oscuro fatto di cro- naca, come spesso avvenuto anche in Europa, nac- que un assalto al quartiere ebraico della città di Mashad dove una folla inferocita uccise sul posto una trentina di persone, saccheggiando le loro pro- prietà. Per sottrarsi a morte certa, i membri della comunità decisero di convertirsi all’Islam, ma solo in via formale. Nacque così una doppia identità e una doppia vita che segnò l’esistenza di questa co- munità per oltre un secolo: musulmani osservanti in pubblico ed ebrei devoti fra le mura di casa e del quartiere. Un’ultimo periodo positivo per la comunità ebraica 42 MC DICEMBRE2018 D Il candelabro rimane acceso DI S IMONE Z OPPELLARO Presenti nel paese da 2.700 anni, gli ebrei iraniani hanno conosciuto periodi di splen- dore e altri di decadenza. Ancora oggi la comunità ebraica dell’Iran costituisce la più numerosa del Medio Oriente al di fuori di Israele. I suoi rapporti con il regime islamico sono altalenanti a seconda del momento storico, mentre sono buoni con larga parte della società civile iraniana. L’EBRAISMO

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