Missioni Consolata - Dicembre 2018

BRASILE 28 MC DICEMBRE2018 tempo per motivi militari, oggi per questioni legate allo sfruttamento delle risorse naturali e alla lotta contro i popoli indigeni, gli unici legittimi proprietari di questi luo- ghi. Ieri, giovedì 25, girovagando per la metropoli amazzonica, ho rac- colto opinioni contrastanti. La sensazione è che il Brasile po- trebbe scegliere Bolsonaro, a di- spetto di un curriculum zeppo di aggettivi pesanti (o vergognosi) e di una campagna virulenta nei confronti di avversari e giornalisti. Al mattino, ho parlato con molti taxisti dell’aeroporto internazio- nale: tutti - nessuno escluso - hanno risposto che voteranno Bolsonaro perché il paese ha biso- gno di un cambio. I taxisti costitui- scono però una categoria partico- lare, soprattutto qui in Brasile dove Uber sta facendo razzia del mercato. I professori di Haddad Nel tardo pomeriggio, quando la temperatura era scesa un po’ sotto i 40 gradi toccati (e superati) nel corso della giornata, nella Plaça da Matriz , la piazza che sta tra la cattedrale ( Nossa Senhora da Conceição ) e il grande porto fluviale ( Estação Hidroviaria do Amazonas ) della città, ho notato un piccolo gruppo - non più di 6-7 persone - che si alternavano al mi- crofono davanti a un manifesto di Fernando Haddad con alle spalle Manuela d’Ávila, la giovane candi- data alla vicepresidenza. A lato dell’oratore, due sbandieratori. Nessuno dei passanti, però, si fer- mava per ascoltare. Soltanto al- cuni passeggeri di autobus, che hanno una fermata proprio da- vanti alla piazza, gridavano qual- cosa dai finestrini. Forse anche per questo i manife- stanti si sono interessati a me, unica persona a fermarsi ad ascol- tare l’improvvisato comizio. Si sono presentati tutti con mano tesa e sorriso. Erano insegnanti di varie scuole e diverse materie. Al- cuni giovani, altri sulla cinquan- tina. La professoressa Mariene Pantoja de Lima si è subito dichia- rata militante socialista, spaven- tata da Bolsonaro, definito - senza giri di parole - candidato fascista, che farà marcire in galera non sol- tanto Lula ma tutti gli esponenti del Pt. Amaral, docente universi- tario, ha espresso timore per l’e- ducazione pubblica. Una giovane insegnante di sociologia delle scuole superiori, più timida, as- sentiva a ogni affermazione dei colleghi. Due altre giovani profes- soresse hanno voluto farsi foto- grafare con la maglietta che reci- tava: «Scienze sociali, una via per la democrazia». Ho chiesto: Haddad che possibilità ha di battere Bolsonaro che, al primo turno, ha ottenuto 16 punti percentuali in più? «Stiamo recu- perando», hanno risposto all’uni- sono, mettendomi in mano l’ade- sivo « Haddad é Lula ». E poi scri- vendo - sul retro di un manifesto - i loro numeri di Whatsapp per re- stare in contatto e magari presen- ziare alle ultime riunioni del comi- tato di sostegno di Manaus. La voce del mercato Questo è accaduto ieri. Oggi, ve- nerdì 26 ottobre, raccolgo opi- nioni al mercato coperto. Anzi, ai due mercati coperti, molto vicini

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