Missioni Consolata - Dicembre 2018

palestina-israele 24 MC DICEMBRE2018 Gaza 2014 In Palestina, a Betlemme, trovo il corrispettivo, in versione molto più semplice e non monumentale, dello Yad Vashem: un muro di- pinto di nero, con i nomi di tutti i bambini morti sulla striscia di Gaza nel 2014 scritti a mano. Proprio nell’estate di quell’anno Israele lanciò nella striscia di Gaza l’operazione «Margine protet- tivo» con l’obiettivo di fermare il lancio di missili verso il proprio territorio ed eliminare i tunnel di Hamas. Esplose così uno tra i più sanguinosi conflitti israelo-palesti- nesi della storia recente. A farne le spese, moltissimi civili. Una vit- tima su cinque, in quei giorni di violenza, era un bambino. Betlemme è un altro luogo sacro violato dalla guerra. Nel 2002, du- rante la seconda intifada, due- cento palestinesi si rifugiarono nella Chiesa della Natività, pro- tetti da quaranta frati e quattro suore. L’assedio durò trentanove giorni. I frati francescani, custodi dei luoghi santi, misero al primo posto l’aspetto umanitario, acco- gliendo i fuggitivi. Oggi, di quei momenti di paura e disperazione non si ricorda granché. La Basilica accoglie ogni giorno centinaia di pellegrini che molto spesso non sanno dei tragici eventi che hanno segnato questo luogo. La storia scomoda viene costante- mente e metodicamente rimossa. Infatti, se di una situazione si smette di parlare, presto la si di- mentica. Donne (suore) coraggio A Betlemme, esiste un altro gruppo di donne coraggiose: le suore di Effetà (www.sostienieffeta.org ). Ad oggi si prendono cura, all’interno del- l’istituto da loro fondato nel 1971, di 150 bambini. La scuola è specializzata nella rie- ducazione audio fonetica dei bambini audiolesi residenti nei Territori palestinesi. Suore corag- giose, da sempre attive sui luoghi di confine, di conflitto, hanno di recente perso una sorella in Siria. Nonostante questo, stanno pro- gettando di muoversi verso il con- fine giordano per aiutare i profu- ghi siriani, che oggi sono quasi 20.000. Il nome Effetà si rifà a un passo del Vangelo secondo Marco: «E gli condussero [a Gesù] un sordo- muto, pregandolo di imporgli una mano. E portandolo in disparte gli pose le dita negli orecchi (…) e disse “Effetà” - Apriti». Gli allievi provengono da diverse zone della Palestina: Betlemme, Beit Jala, Sahour e zone limitrofe come Ramallah e Hebron, dove le condizioni di vita sono molto dure. Purtroppo dalla scuola re- stano esclusi i bambini della re- gione di Gerusalemme e del Nord per via dei problemi di trasporto e soprattutto di passaggio, perché il muro di sicurezza che separa Israele dalla Palestina circonda e Qui sopra : Hamutal, fondatrice del Movi- mento Woman wage for peace . In alto : bambino palestinese all’Aida Camp. In alto a destra : il muro di separazione tra Israele e Territori palestinesi. A fianco : carro armato nel deserto verso la valle del Giordano. #

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