Missioni Consolata - Dicembre 2018

• Terrorismo | Sahel | Sicurezza | Diritti umani • DICEMBRE2018 MC 17 Barkhane 3 , a bombardare la zona. Ma è difficile colpire delle motoci- clette nel deserto. E ormai il gruppo riparerà nel vicino Mali. Fronte dell’Est Da agosto sono cominciati attac- chi nelle regioni ad Est del Burkina Faso, tanto da far scrivere ad al- cuni media che è nata una nuova cellula jihadista in questa zona. Il culmine si ha il 17 settembre, con il rapimento di padre Pierluigi Maccalli, missionario italiano della Sma di Genova, in una località ni- gerina, nei pressi della frontiera con il Burkina. Era nella sua par- rocchia, dove lavorava dal 2007. L’ipotesi più accreditata è che il padre sia stato rapito dal gruppo che imperversa nell’Est del Burkina, in fuga dalle forze di sicu- rezza. Può essere stato portato nella foresta della Tapoa (Burkina), oppure verso il Mali lungo un corridoio Sud-Nord sulla frontiera Burkina-Niger. Ricordiamo che numerosi sono i gruppi integralisti di base nel vi- cino Mali (cfr. MC ago-set 18 e giugno 17), alcuni legati ad Al Qaeda e altri all’Isis. Il gruppo che più ha influenzato il Burkina è il Fronte di liberazione di Macina, di Amadou Koufa, che ha pure ispi- rato la nascita del primo gruppo jihadista burkinabè, Ansarul Islam, nato proprio a Djibo, nel Nord. I tre attacchi eclatanti a hotel, ri- storanti e, l’ultimo, all’ambasciata francese e allo Stato maggiore dell’esercito (marzo 2018) sono stati compiuti da altri gruppi della galassia maliana, come Al Murabi- tun. Qualcuno teme anche l’arrivo in Burkina di Boko Haram, il gruppo estremista nato nel Nord della Nigeria e in guerra aperta con Niger, Ciad e Camerun (cfr. MC ottobre 16). Gruppo che però agisce in modo geograficamente circoscritto, la cui presenza qui pare improbabile. Che fa il governo? «L’opposizione critica il governo sulla questione della sicurezza, ma in realtà questo non può fare di meglio, per i mezzi che ha. Ha pure organizzato una sezione speciale all’Assemblea Nazionale (parla- mento, ndr ) per valutare il budget militare che penso sarà aumentato sostanzialmente», commenta Ger- main Nama, direttore del giornale «L’Evénement» e giornalista impe- gnato per i diritti umani. «Ma la questione della sicurezza non è solo una questione militare, perché si tratta di una guerra asimmetrica, con attacchi terrori- stici. Contano molto i mezzi tec- nologici moderni, così come i ser- vizi di sicurezza, per cui lo stato deve investire in questi aspetti». Da notare che l’intelligence del re- gime di Compaoré, che era piutto- sto forte e radicata, è stata sman- tellata, e ora costituisce uno degli aspetti deboli delle istituzioni. Continua Nama: «Simon 4 (Com- paoré, ndr ), è venuto qui in reda- zione e lo abbiamo intervistato. Quando gli abbiamo chiesto se la natura di questo terrorismo è, se- condo lui, la stessa di quella del Nord o se ci sono nigeriani, ha detto che non ci sono elementi per dirlo. È poi stata diffusa quella rivendicazione poco credibile. Oc- corre essere prudenti». Si riferisce a un video mal fatto, che è circo- lato sui social in Burkina, nel quale alcuni uomini vestiti da jihaidisti, affermano di appartenere a una sedicente cellula legata ad Al Qaeda e rivendicano gli attacchi nell’Est del paese. Richieste sociali Se la questione degli attacchi e della sicurezza occupa molto il di- battito nazionale, un altro aspetto importante sono le rivendicazioni della società civile. Una parte di essa, quella dei lavoratori organiz- zati, ha visto, negli ultimi tre an- niuno, un particolare slancio ri- vendicativo. Incontriamo Mamadou Barro, già segretario generale della Federa- zione dei sindacati nazionali dei lavoratori dell’educazione e della ricerca, il maggiore sindacato de- gli insegnanti. «Sul piano sociale, le richieste sono molto forti. Nei settori strutturati, come quello dei salariati, sia della funzione pubblica che del privato, molti scioperi si sono susseguiti. Per noi MC A Pagina precedente : una pattuglia della Gendarmerie in assetto da combatti- mento. Insieme agli altri corpi dell’esercito, sono le principali vittime degli attacchi di questi mesi. Sotto : reparti militari burkinabè in eserci- tazione anti terrorismo con addestratori europei (in questo caso austriaci). A destra : manifestazione dell’opposizione a Ouagadougou, il 29 settembre. Il car- tello recita: «No al terrorismo in Burkina Faso e nel mondo». # © Ahmed Ouoba / AFP Photo

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